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Imperialismo e guerra:: Altre notizie

DUE SEMPLICI ACCENNI PER UNA RIFLESSIONE: SCOMPARE LA POLITICA, TORNA LA GEOPOLITICA

(27 Dicembre 2013)

1) Larghe intese in Germania, “Tangentopoli” in Turchia: musica per le nostre orecchie. In realtà appare in atto un processo di omologazione tra i sistemi politici in diverse parti del mondo. Sembra chiusa l’era dei “bipolarismi” e delle alternanze e la stretta omologatrice si verifica sul passaggio a un prevalere della cultura dell’amministrazione e della cessione di sovranità verso i soggetti che muovono le leve della finanziarizzazione dell’economia. Emerge, inoltre, un’identità nei modelli di comportamento di chi agisce l’autonomia del politico (non solo la corruzione, beninteso). Sempre meno, infatti, chi agirà l’autonomia del politico intenderà occuparsi delle contraddizioni sociali, verso le quali varrà il concetto di “esclusione”. La politica quale rappresentanza d’interessi tende così a scomparire: se n’è accorto anche De Rita che, dalle colonne del “Corriere della Sera” pare reclamare una sorta di “neo-corporativismo”. Dal nostro punto di vista il recupero della rappresentanza non può che coincidere con il diritto riferimento alla contraddizione di classe e, insieme, a un’opzione strategica di trasformazione degli assetti politici;
2) Frena la globalizzazione, tutti gli indicatori economici si muovono da tempo in quel senso, e pare profilarsi di nuovo, sull’orizzonte internazionale, un quasi – ritorno alla logica dei blocchi: gli USA stanno gradualmente cedendo dal ruolo di superpotenza unica e la Russia ha recuperato la scena mostrando anche una certa ripresa della vocazione imperiale. I BRICS appaiono più o meno svaniti con la Cina che pare misurarsi essenzialmente con il tema della domanda interna e il Sud-America che non esce dalla marginalità intorno ai grandi temi della politica mondiale. L’Europa rimane chiusa nel minoritarismo del suo governo dei banchieri e segna il passo anche la cessione di sovranità dell’antico ma non ancora domo “Stato – Nazione”.
In sostanza la politica pare proprio cedere il passo alla geo-politica, proprio mentre si affaccia l’anno del centenario della prima guerra mondiale.
Forse elementi di novità, sicuramente elementi di riflessione.

Franco Astengo

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