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Accordo Fincantieri. No! Per voi e per tutti i lavoratori!

(17 Luglio 2016)

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Lavoratori, lavoratrici, le assemblee di venerdì hanno messo in mostra tutta la difficoltà dei dirigenti sindacali a sostenere che l’accordo del 24 giugno è un buon accordo, o almeno un accordo dignitoso.

In effetti, con piccole modifiche, l’accordo del 24 giugno è quello che il padrone-Fincantieri pretendeva fin dall’inizio, perche prevede: produttività, produttività, e ancora produttività, quindi il generale peggioramento delle condizioni di lavoro; un salario ridotto e sempre più incerto, perché subordinato ai profitti aziendali; deroghe (in peggio) al contratto nazionale; il pieno mantenimento della giungla degli appalti, dove la sola legalità è quella del super-sfruttamento; maggiori controlli sui lavoratori; e il cosiddetto ‘welfare aziendale’, cioè una massa di soldi tolti dal salario diretto e messi in mano a nuovi enti e carrozzoni, che dovranno lucrare sui diritti acquisiti dei lavoratori.

I dirigenti di FIM-FIOM-UILM hanno capitolato davanti alle pretese padronali. Sostengono di aver limitato i danni, e scaricano sui lavoratori le loro responsabilità: “Non avete lottato abbastanza, più di questo non potevamo avere.” Ma affermando questo, i dirigenti di FIM e UILM “dimenticano” di avere sempre sabotato gli scioperi; e quelli della FIOM “dimenticano” di non avere mai proposto un vero piano, una vera strategia di lotta per sconfiggere la banda-Bono, cercando anzi di continuo di ricucire l’intesa con i sabotatori delle lotte – com’è accaduto alla fine.

La parola ora passa ai lavoratori. E noi vi invitiamo a dire NO.

Perché questo accordo fa fare ai lavoratori Fincantieri passi all’indietro in tutti i campi. Dire sì all’accordo produrrebbe altra passività e demoralizzazione, e il padrone ne approfitterebbe per imporre ulteriori peggioramenti che non sono scritti nell’accordo, ma sono dietro l’angolo. Attenzione: il sì o il NO non riguardano i prossimi 3 o 4 anni, riguardano i prossimi vent’anni.

E riguardano tutti i lavoratori metalmeccanici perché per il padronato e il governo Renzi, che è il primo azionista di Fincantieri, questo è l’accordo-pilota che deve spianare la strada a un contratto nazionale dei metalmeccanici dello stesso tipo. E che a sua volta, dopo il Jobs Act e il pessimo contratto dei chimici (il primo in cui i lavoratori sono stati obbligati a restituire ai padroni una quota di salario), dovrà dare il via libera a una serie di accordi peggiorativi a catena.

Lavoratori, lavoratrici, è per queste ragioni che i vertici aziendali fanno intimidazioni e ricatti perché i lavoratori approvino l’accordo, e i vertici sindacali sono mobilitati nello stesso senso e attaccano i delegati che in diversi cantieri (Monfalcone, Marghera, Palermo, in Liguria) hanno espresso e motivato il loro NO.

La vostra decisione non riguarda solo la Fincantieri, ma l’intera classe operaia.

E’ un sì o un NO all’ulteriore degrado della condizione operaia a beneficio solo ed esclusivamente degli sfruttatori del vostro lavoro, del governo che è al servizio di padroni e banchieri, dell’UE che impone da decenni politiche di sacrifici a esclusivo beneficio dei capitalisti. E’ questo che volete? Pensate di poter accettare per voi e i vostri figli questa infinita corsa all’indietro?

Il NO non sarebbe affatto un salto nel buio, ma al contrario, un primo raggio di luce. Un primo stop a questa corsa all’indietro. L’inizio di una svolta: basta con i sacrifici, le rinunce, la paura! Basta con la delega a strutture sindacali che non vi difendono! Nuovo protagonismo dei lavoratori! Piena parità tra operai diretti e operai degli appalti, perché solo l’unità fa la forza!

Un massiccio NO per ricominciare a camminare in avanti, a schiena dritta, sarebbe un segnale di grande importanza per voi stessi e per tutti i lavoratori!

Marghera, 17 luglio 2016

Comitato di sostegno ai lavoratori Fincantieri

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