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Assassinati a freddo dalle truppe di occupazione israeliane

Comunicato stampa del forum palestina

(7 Settembre 2002)

I quattro operai palestinesi uccisi nei pressi di un insediamento coloniale nei pressi di Hebron non sono stati vittime di un "errore" dell’esercito israeliano, che sostiene di averli scambiati per combattenti; i quattro, tutti ventenni, sono stati assassinati a sangue freddo, dopo essere stati prelevati dalla cava di pietra dove lavoravano. Poi, i soldati "hanno portato i corpi sulla strada che porta alla colonia di Beni Hever, e li hanno messi vicino alla recinzione della colonia, in modo da sostenere che i palestinesi intendevano entrarci".

Questa, la denuncia della Federazione dei Sindacati Palestinesi, che dispongono della testimonianza di una persona che, nascosta dietro un mucchio di sassi, ha visto i soldati catturare i quattro, portarli nel campo vicino e sparargli a sangue freddo. La vicenda è stata confermata anche da alcuni pacifisti italiani, presenti nella zona, che hanno a loro volta raccolto testimonianze e ne hanno dato conto in una corrispondenza telefonica all’emittente romana Radio Città Aperta. Anche un portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato che i quattro operai palestinesi erano "civili assolutamente non sospetti", come riportato dal quotidiano israeliano Haaretz.

Ciononostante, il ministro degli esteri Peres (recentemente ospite del Sindaco di Roma Walter Veltroni) ha dichiarato che i quattro erano entrati nell’area proprio quando sono sopraggiunti i soldati, che erano stati avvisati di un imminente attacco alla colonia e l’esercito israeliano insiste sul fatto che i quattro erano in procinto di attaccare la colonia o stavano eseguendo una ricognizione per preparare un attacco. A conferma di questa tesi, i militari sostengono che i quattro operai sono stati trovati in possesso di mazze, asce e tronchesi, peraltro strumenti abituali del loro lavoro.


Sabato 28 settembre, manifestazione internazionale a marsiglia per il boicottaggio dell’economia di guerra israeliana e la sospensione dell’associazione di israele all’unione europea.

Il Forum Palestina, denunciando l’ennesimo crimine commesso dalle truppe di occupazione israeliane, rilancia l’appello per il boicottaggio dell’economia di guerra israeliana e per l’immediato invio di osservatori internazionali a protezione della popolazione palestinese. Sabato 28 settembre, a Marsiglia, si svolgerà una manifestazione internazionale che raggiungerà il cosiddetto "molo Carmel", uno dei principali terminal delle esportazioni dei prodotti israeliani (molti dei quali provenienti dalle colonie illegali) in Europa. Le parole d’ordine del corteo che attraverserà la città riguardano il boicottaggio delle merci israeliane e la richiesta ai governi europei di dare seguito al voto del Parlamento Europeo delo scorso aprile per l’adozione di sanzioni verso Israele e la sospensione della procedura per l’associazione di Israele all’Unione Europea.

La manifestazione è promossa da decine di organizzazioni, movimenti e partiti francesi, belgi, svizzeri, italiani, arabi e di altri paesi; fra i principali promotori, segnaliamo dalla Francia il Partito Comunista, la Lega Comunista Rivoluzionaria, i Verdi, la Confederazione contadina di Josè Bovè, Attac, le Donne in Nero e numerose associazioni di solidarietà con il popolo palestinese; dall’Italia, il Forum Palestina organizzerà la presenza dei comitati e delle associazioni di solidarietà che hanno preso parte alla manifestazione romana dello scorso 9 marzo ed alle mobilitazioni successive.

Roma, 2 settembre 2002

forum palestina

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