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(18 Maggio 2006)
A partire da marzo 2005, nella città di Roma, abbiamo messo in piedi un’iniziativa di collegamento tra alcune realtà di lotta composte da lavoratori dipendenti, precari, flessibili, esternalizzati ed esternalizzanti.
Siamo delegati e iscritti a CGIL, RDB, CUB, SLAI-COBAS, SULT o senza tessera perché le nostre condizioni di lavoro non ci permettono un'organizzazione sinacale "classica".
Siamo, perlopiù, lavoratrici e lavoratori del settore delle telecomuncazioni, metalmeccanici, degli appalti e dei subappalti, del terzo settore, dei call centers, dell’informatica o di quello impropriamente detto dei servizi.
Nonostante l’isolamento, la precarietà, la flessibilità, nonostante che le nostre reali necessità trovino poco o nessuno spazio fra i partiti istituzionali della sinistra storica e tradizionale, nonostante l’imperante ragione del mercato di abbassare i costi, di avere totale controllo sulla mano d’opera,
noi non siamo affatto rassegnati!
Per questo ci siamo convocati ed intendiamo continuare a farlo estendendo fra tutte le lavoratrici ed i lavoratori che vivono queste stesse condizioni la richiesta di un incontro pubblico costante, il più allargato possibile, per varare un piano di iniziative che denuncino questa nostra condizione e che funzioni da stimolo e coordinamento alle nostre lotte.
Niente cappelli partitici o pretesi tesseramenti sindacali, ma la voce di chi voce non ce l’ha.
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