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Sindacato fuori dalla politica?No, dittatura del proletariato.
Commento a: «Antagonisti per non essere complici»
(21 Maggio 2009)
"Il sindacato fa politica da solo, con il consenso e con la democrazia con i lavoratori. I sindacalisti se vogliono fare i dirigenti di partito cambiano mestiere."
Il partito sarà creato dai proletari, perché non può esserci una politica proletaria senza partito proletario. Il sindacato da solo non basta, anzi è contro una vera politica proletaria il sindacato puro e semplice, tradeunionista. La questione è che non si tratta più di contrattare il salario e l'orario di lavoro, ma le condizioni di vita della classe. La sopravvivenza pura e semplice. Il pezzo di Cremaschi da una analisi lucida e veritiera dei fatti, ma resta ad essi. Piange, di fatto, il PCI e la sua azione socialdemocratica. Ma quel bel tempo antico, in qui c’era plusvalore da distribuire a tutti, piccola borghesia in testa, è finito per sempre. E’ giunto il momento del sindacato come scuola di comunismo, come cinghia di trasmissione del partito rivoluzionario internazionale ed internazionalista. E’ Cremaschi, allora, che deve cambiare mestiere e per sempre, perché è venuto il tempo della dittatura del proletariato. Saluti rossi.
Migliorati Isidoro PCL-CUB
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