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Commento a: «La Tv e la caduta degli dei»

(26 Luglio 2009)

il fatto è che io ho una visione di classe e tu purtroppo no. E' un peccato perchè la tua grande abilità giornalistica è così un po sprecata. Comunque la questione di fondo è che la tv è sempre stata nient'altro che un mezzo in mano alla grande borghesia, per quanto all'interno di essa si siano consumate battaglie tra la destra e la "sinistra" borghese. Storicamente la televisione ha sempre avuto il compito di distogliere le masse dal marxismo-leninismo, di decomunistizzarle e di creare confusione all'interno della classe operaia e del proletariato in generale. Oggi che questa funzione, è stata sostanzialmente espletata mediante la realizzazione del programma della P2 che altro non è che un programma anticomunista e fascista, la borghesia può anche sbarazzarsene o ridurre un mezzo che in passato le era funzionale. Il calo degli introiti per i vari network non elimina il capitalismo, che comunque si servirà anche di altri media pur di tener testa alle lotte proletarie. In questo contesto vorrei ricordarti che con la legge fascista sulla "sicurezza" anche internet subirà una spaventosa censura fascista. La questione di fondo è il capitalismo: solo il socialismo può salvare l'italia dalla miseria, dallo sfacelo, dal fascismo e dalla guerra. Su questo punto purtroppo non concordiamo perchè tu non vuoi nè la rivoluzione socialista, nè il socialismo ma un capitalismo riformato. Inoltre sei dell'idea che il socialismo ha fallito, e non vuoi capire che invece è stato distrutto dai revisionisti, che altro non sono che comunisti mascherati che hanno restaurato il capitalismo cavalcando le contraddizioni aperte dentro il campo socialista. E qui mi riferisco all'unione sovietica di Lenin e Stalin e alla Cina di Mao. Dici bene che la gente [... quale "gente" poi, la borghesia e i fascisti stanno lo stesso col neoduce berlusconi per interesse di profitto. Questa è veramente la gente contro il popolo] non sà più che farsene della falsità spacciata per informazione, ma a pagare quell'"informazione" sono imprese capitalistiche, che pagano solo se la pubblicità risponde alle finalità del profitto capitalistico. Allora la questione non è tanto nei media, ma nel sistema, che va messo in discussione nell'essenza stessa della contraddizione principale: il capitalismo. Capisci anche bene che la classe borghese dominante non rinuncierà mai al potere, a costo di esercitarlo fino all'ultimo con la barbarie e la tirannide come nel ventennio mussoliniano, ed è esattamente quello che sta succedendo oggi con la formazione dei monopoli nell'economia. I monopoli vogliono il duce, vogliono Berlusconi. L'onnipotenza dei profitti pubblicitari non può essere "fermata e distrutta" come dici, per il semplice motivo che essi stessi sono la base economica che finanziano la pubblicità e le tv private, ma anche quelle pubbliche nel capitalismo. Mentre il proletariato non ha quella base economica, è impossibile dunque che nel parlamento borghese possa essere rappresentato, perchè è già con la Costituzione borghese del '48 che viene tagliato fuori per mezzo della proprietà privata capitalistica dei mezzi di produzione. Voler seguire la Costituzione del '48 significa voler seguire le basi fondanti del capitalismo, infatti per la Costituzione la proprietà privata capitalistica è "inviolabile" come lo è il lavoro salariato. Col boicotaggio puoi arrivare a dar fastidio ad un padrone... ma in questo modo se ne forma un'altro. Non guardare le reti del neoduce e boicottare i suoi prodotti fascisti è un dovere e una necessità, ma ciò non sufficiente per abbattare il berlusconesimo, e men che mai il fascismo che è generato costantemente dal capitalismo. Oltretutto l'Italia non ha mai conosciuto l'era "democrazia e del pluralismo" come dici, ha solo conosciuto una fase storica in cui la borghesia non ha potuto restaurare direttamente il regime fascista perchè contrastata al cuore con l'esperienza dei paesi in cui il proletariato è salito al potere con la rivoluzione. Distrutto però il socialismo (con l'inganno) nei paesi del socialismo compiuto, le borghesie internazionali hanno ripreso il loro lavoro di macellai dei popoli con l'imperialismo e di sottomissione, sfruttamento e oppressione del proletariato col mezzo capitalistico. E' chiaro che il crollo nella fiducia verso il mezzo televisivo è anche un modo per disgregare il capitalismo, ma prima di tutto quel che serve è propagandare la necessità del socialismo, del socialismo scientifico. Per colpire scientificamente "al cuore" l'impero berlusconiano bisogna prima di tutto essere scientifici, cioè basarsi sul marxismo-leninismo-pensiero di Mao. La provenienza mafiosa dei capitali su cui berlusconi ha fatto la sua fortuna coincideva ed era - e tutt'ora è - intercompenetrante con la necessità storica della borghesia di parlare con una sola voce, quella del duce. Una voce populisti, demagogica e fascista per mettere all'angolo le lotte delle masse e le loro giuste rivendicazioni nell'ambito del socialismo, quello vero. Dunque non partecipazionismo ed elettoralismo, che sono due strumenti creati e in mano alla borghesia, ma lotta di classe per il socialismo. Al diavolo il parlamento della borghesia, alla fine il socialismo trionferà.

francesco spighi

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