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Pro mutuo mori

Pro mutuo mori

(19 Settembre 2009) Enzo Apicella
In un attentato a Kabul, sono colpiti due blindati italiani, uccidendo 6 parà della Folgore

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Fermiamo la mano assassina e la repressione dei governi occidentali

(6 Aprile 2004)

La crescente insorgenza popolare in Iraq, smaschera definitivamente la natura colonialista dell’occupazione militare in atto da parte delle truppe occidentali.

Mentre i media continuano a parlare di guerra civile in atto, assistiamo ad immagini che ci mostrano un intero popolo che si solleva contro una odiosa occupazione.

Nonostante i tentativi da parte degli occupanti di fomentare uno scontro interno per meglio dominare il paese, le varie componenti sociali, politiche e religiose del paese si uniscono per scacciare gli invasori che intendono sfruttare le risorse del paese.

Il rischio evidente di fronte a tale reazione popolare è quello di una pericolosa escalation che trasformi l’attuale occupazione in un vero e proprio genocidio, visto che già ora si utilizzano gli elicotteri per bombardare la popolazione che scende in piazza per esprimere la propria rabbia contro l’invasione del proprio paese.

Orami anche i nostri militari cominciano a seminare morti smentendo ogni propaganda di regime sugli “italiani brava gente” e portatori di pace.

In Europa ed in Italia in particolare, dopo le grandiosi manifestazioni del 20 marzo per il ritiro immediato senza se e senza ma delle truppe di occupazione, si è scatenata una grave campagna repressiva, che ha preso di mira militanti turchi del DHKP in lotta contro la feroce dittatura turca accusati di terrorismo e militanti del Campo Antimperialista di Perugia, accusati di fiancheggiamento impegnati nella lotta contro l’occupazione dell’Iraq.

Insieme a questa operazione si assiste al rafforzamento della repressione contro vari centri sociali che va dai tentativi di sgombero agli arresti basati su accuse assolutamente pretestuose e ad una vergognosa e razzista operazione di rastrellamento contro 160 immigrati colpevoli solo di essere islamici senza che vi fosse nei loro confronti un solo elemento giudiziario a carico.

È evidente il tentativo dei governati europei ed italiano di rafforzare il clima di emergenza per contrastare la crescente opposizione alla politica coloniale di cui la stessa Europa è complice e partecipe e per “normalizzare “ogni forma di dissenso politico e sociale.

Non ci possiamo far zittire proprio ora. La gravità della situazione richiede una mobilitazione immediata!!!

È il momento di scendere di nuovo in campo per fermare la mano assassina degli eserciti occidentali, per rivendicare con maggiore forza il ritiro immediato delle truppe di occupazione dall’Iraq.

Denunciamo la pericolosa campagna repressiva in atto come tentativo di legittimare la feroce dittatura turca e di criminalizzazione di tutto il movimento contro la guerra.

Troviamoci tutti giovedì 8 alle ore 17 a piazza del Gesù per realizzare un grande presidio di massa in cui chiedere:
IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE DALL’IRAQ
LA FINE DELLA REPRESSIONE CRESCENTE

Comitato Napoletano Contro la Guerra

Fonte

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