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(6 Giugno 2010) Enzo Apicella
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Roma. Manifestazione per la Palestina sotto Palazzo Chigi. Sanzioni a Israele o boicottaggio.

(8 Luglio 2006)

(RCA). Roma. – “O le sanzioni contro Israele le adottano i governi europei, incluso quello italiano, oppure le adotterà la società civile attraverso la ripresa della campagna di boicottaggio dell’economia israeliana e degli investimenti italiani in Israele” è stato questo uno degli appelli lanciati dagli interventi che si sono succeduti nella manifestazione sotto Palazzo Chigi tenutasi oggi pomeriggio a Roma.

A indignare i manifestanti è stata la dichiarazione con cui l’Unione Europea il 3 luglio scorso ha chiesto la liberazione del soldato israeliano rapito ma non ha trovato nulla da dire sul sequestro di numerosi membri del governo e del parlamento palestinesi.

Il presidio era stato convocato dall’International Solidarity Movement, una sigla che in Italia dice ancora poco ma che è molto nota in Palestina, in Europa e negli Stati Uniti. Si tratta del movimento di volontari a cui apparteneva Rachel Corrie, la giovane pacifista statunitense schiacciata da un bulldozer israeliano tre anni fa mentre si opponeva alla demolizione di una casa palestinese. L’ISM è da tempo nel mirino delle autorità israeliane che proprio in questi giorni hanno deciso la mano dura contro la presenza di volontari internazionali alle manifestazioni contro il Muro.
Insieme a loro in piazza gli attivisti del Forum Palestina, una delle associazioni più “radicali” nella solidarietà con i palestinesi e nella critica alla politica israeliana.

Uno degli striscioni appesi proprio di fronte alle finestre del palazzo del governo italiano, chiedeva la revoca dell’accordo di cooperazione militare bilaterale tra Italia e Israele divenuto legge nel giugno 2005. I manifestanti hanno annunciato che chiederanno ai parlamentari delle Commissioni Esteri e Difesa di aprire il percorso per arrivare all’abrogazione di un accordo che “rende l’Italia complice sul piano militare dell’escalation israeliana contro i palestinesi”. Per i prossimi giorni sono state annunciate nuove iniziative di protesta contro l’offensiva militare israeliana che sta martellando la striscia di Gaza, provocando più decine di vittime palestinesi e innescando una emergenza umanitaria gravissima

(RCA)

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