">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

La caccia

La caccia

(21 Settembre 2011) Enzo Apicella
Standard & Poor’s taglia il rating dell’Italia

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Capitale e lavoro:: Altre notizie

Piccole imprese: orario selvaggio

il governo berlusconi vuole liberalizzare gli orari per decreto

(27 Gennaio 2003)

Il decreto è pronto, e il presidente Berlusconi vuole farlo approvare al più presto: un bel favore alle imprese, dato che toglierà molte tutele ai lavoratori sugli orari, i riposi giornalieri e domenicali, il lavoro notturno e straordinario.
Uno scardinamento delle conquiste sindacali del passato, denuncia la Cgil: il testo prevede infatti la cancellazione di tutte le norme contrattuali nazionali e di secondo livello in materia.
Il progetto verrà sottoposto nei prossimi giorni alla conferenza Stato-Regioni e alle commissioni parlamentari.
Uno dei punti che può fare intuire subito l'impianto generale del decreto è quello riguardante il lavoro straordinario nelle piccole imprese.
Un ambiente selvaggio, dove già i diritti dei lavoratori sono pochi, dato che non solo manca l'articolo 18, ma non c'è neanche la possibilità di avere una rappresentanza sindacale.
Il governo ora si è messo in testa di sancire per legge la liberalizzazione degli straordinari: se l'ultimo accordo firmato da Cgil-Cisl-Uil e Confindustria (1997) prevedeva l'obbligo per il titolare di segnalare all'ispettorato del lavoro il superamento delle 48 ore settimanali da parte di un dipendente, il progetto Berlusconi va addirittura oltre lo stesso avviso comune delle parti e dispone l'obbligo soltanto per le imprese sopra i 10 dipendenti.

Ma la cosa più preoccupante e che riguarda la generalità del mondo del lavoro è l'azzeramento di tutto ciò che dispongono i contratti collettivi.
Dopo la scadenza dei contratti attuali tutto quello che riguarda gli orari, i riposi, gli straordinari, le maggiorazioni di retribuzione e le riduzioni di orario nel lavoro notturno dovrà ripartire da capo.
Vediamo ad esempio quest'ultimo capitolo.
La legge attuale dà piena titolarità alla contrattazione collettiva per la "definizione di riduzioni di orario di lavoro e maggiorazioni retributive per l'orario notturno"; il decreto proposto dal governo è molto più vago, sopprime quella titolarità e parla solo di "eventuali riduzioni di orario o maggiorazioni", indicandole dunque, oltretutto, come alternative le une rispetto alle altre.
Ancora, secondo la legge oggi il datore di lavoro è obbligato ad assegnare un turno diurno a un lavoratore che dimostra la propria inidoneità al notturno: il decreto punta ad attenuare l'obbligo ponendo diverse condizioni.

Inoltre, ponendo che il proprio contratto fissi 36 ore settimanali, un lavoratore ha la possibilità - regolata sempre dagli accordi collettivi - di lavorare una settimana 32 ore e un'altra 38 (basta che in un arco di tempo definito venga rispettata la media settimanale).
Ebbene, fino a oggi nel computo della media venivano conteggiate anche le ferie e i giorni di malattia, possibilità che il decreto nega: «Con il nuovo conteggio ipotizzato dall'esecutivo - denuncia Castellano - si allunga nettamente l'orario di lavoro.

Mentre la cancellazione delle norme contrattuali di primo e secondo livello - conclude - mette in discussione lo stesso diritto al riposo domenicale».

Centro di documentazione e lotta - Roma

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie dell'autore «Centro di documentazione e lotta - Roma»

3177