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Lettera aperta ai nostri compagni di lavoro

un appello per lo sciopero generale del 2 aprile

(28 Marzo 2003)

Generale,
il tuo carro armato e' una macchina potente
spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto :
ha bisogno di un carrista.
Generale, il tuo bombardiere e' potente.
Vola più rapido d'una tempesta
e porta più d'un elefante.
ma ha un difetto:
ha bisogno di un pilota.
Generale, l'uomo fa di tutto,
può volare e può uccidere.
ma ha un difetto :
può pensare.


Bertolt Brecht

Sono tantissimi, in tutto il mondo, le donne e gli uomini che non si sono lasciati ingannare dalle menzogne con cui hanno tentato di giustificare questa guerra, voluta e decisa a tutti i costi da molto tempo per finalità di potere e di dominio ormai ben note.

Ognuno, si sa, attinge la propria opposizione alla guerra dalle sue motivazioni personali, ma l’evento socialmente più significativo di questa enorme opposizione di massa è che comunque si sta diffondendo una impressionante capacità collettiva di non lasciarsi imporre dall’alto la manipolazione del proprio cervello. Una sfida che dovrà essere continuamente affrontata : anche durante e dopo questa sporca guerra.

Loro però sono andati avanti lo stesso e stanno facendo questa sanguinosa guerra.

Tutti quelli che hanno cercato di bloccarla, manifestando in tutto il mondo, rischiano di essere attraversati adesso da un triste senso di impotenza. E di rassegnarsi a piegare la te-sta.

Non può andare a finire così.

Se per noi e per i nostri figli vogliamo veramente un mondo che non sia condannato a su-bire perpetuamente le guerre che gli interessi dei potenti ci imporranno, non dobbiamo darci per vinti.

Dopo i 15 minuti di sciopero lanciato dalla Confederazione Europea dei Sindacati (Ces) prima che la guerra partisse, ci saremmo aspettati che venisse da loro proclamato il bloc-co totale di tutti i lavoratori europei. Sarebbe stata la prima volta che ciò avveniva e a-vrebbe segnato un importante passo in avanti nel dar forza ai lavoratori. Purtroppo colo-ro che gestiscono dall’alto i lavoratori che in tutto il mondo sono contro la guerra non hanno avuto il coraggio di lanciare questa importante iniziativa.

Neppure in Italia Cgil, Cisl, Uil hanno deciso di farlo.

Il 2 aprile le realtà sindacali nate dal basso hanno allora deciso di lanciare una giornata di sciopero.

E’ una scelta che non poteva non essere fatta. La grande volontà di mobilitazione che molti di noi hanno manifestato il giorno dell’inizio della guerra non può essere buttata via. E’ un segnale di non rassegnazione che bisogna dare.

A qualunque organizzazione sindacale ciascuno di voi appartenga ( oppure anche no ), vi invitiamo a partecipare tutti assieme a questa giornata di sciopero, mandando a tutti il messaggio che dalla base dei lavoratori nasce la forte volontà di costringere i governi, di oggi e di domani, a piantarla di essere dei semplici giullari degli imperi guerrafondai.

Governi che contano di portare a casa da queste guerre anche l’imbarbarimento definiti-vo delle nostre condizioni di vita e di lavoro e la devastazione totale dei nostri diritti.

Slai Cobas

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