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Pisa. Che fine faranno i nidi comunali??

I cobas irrompono nelle commissioni consiliari

(10 Luglio 2009)

Per l'Amministrazione comunale l'obiettivo da raggiungere è quello della riduzione di spesa e questa sorta di imperativo categorico si applica a tutti i servizi, alla spesa del personale, agli appalti, ai NIDI comunali.
Per risparmiare sarebbe sufficiente erogare meno soldi a Fondazioni, Comitati e aziende di proprietà comunale , per risparmiare sarebbe bastata una diversa gestione del Giugno pisano.

Ma veniamo ai servizi educativi.

Non è vero che il Comune potenzi\conservi i servizi a gestione diretta

A partire dal 2007, il servizio pubblico ha subito una forte contrazione, per esempio è stato venduto l'immobile dell'asilo nido Rosellini e i 22 bambini indirizzati verso il nido convenzionato gestito dalla cooperativa Paideia.
Inoltre, sempre nel 2007, l'asilo nido san biagio è passato da 46 a 30 iscritti, con 16 bambini "spalmati" negli altri asili comunali

Ci risulta, da dichiarazioni ufficiali dell'assessora Chiofalo, che tra 15 e 20 posti nei nidi non risultano utilizzati recando così un danno economico immotivato alle casse comunali. Ma l'interesse della Giunta è quello di conservare\migliorare i propri servizi o invece favorire esternalizzazioni (come nella Gestione Fontanelli) e convenzioni a unico vantaggio di ditte e cooperative? Ovviamente parliamo dei vertici delle cooperative, non certo delle loro lavoratrici che operano con contratti da fame e il continuo ricatto della riduzione oraria e salariale

Aumentano i carichi di lavoro, dimuniscono gli organici

Gli asili grandi passano da 46 bambini a 50 ma il numero delle educatrici invece di aumentare diminuisce, infatti da 12 maestre, oggi, nei nidi più grandi, la dotazione organica è di 10 unità .
Ma attenzione: le 10 educatrici sono spesso e volentieri virtuali perchè quando non sono sostituite le assenti non è rispettato il rapporto numerico previsto dalla legge regionale che prevede sempre la presenza di un educatore ogni sei bambini "nelle diverse fasce orarie di funzionamento del servizio"

Il risparmio sulle sostituzioni si evince dal rapporto di gestione a cura dell'Amministrazione comunale , infatti dal 2004 al 2008 le spese sostenute per sostituire le maestre si sono ridotte di circa il 50%
I dati confermano che il personale ha accresciuto la propria produttività con flessibilità oraria, aumento dei carichi di lavoro, orari di servizio più lunghi per sostituire le colleghe assenti.
La dotazione organica attuale (76 educatrici) è appena sufficiente per garantire il rispetto della legge, quindi con il blocco delle assunzioni, non ricoprendo i posti vacanti il servizio dal prossimo Settembre partirà con 69 educatrici.
E pensare che, solo pochi anni fa, le educatrici comunali erano 85, quindi in tre anni e mezzo avremo perso ben 26 posti di lavoro.

I COSTI

innanzitutto chiarezza perchè l'Amministrazione va diffondendo report dai quali si evince che il costo di un bambino in una struttura convenzionata sarebbe la metà rispetto ad un asilo pubblico.

Ma leggendo i dati si capisce dove sta il rispamio: il personale dei nidi convenzionati ha contratti da fame, prende tra 300 e 400 euro in meno dei dipendenti comunali, organici insufficienti, massima flessibilità oraria (non riconosciuta), per i bambini dei nidi comunali sono previsti alimenti biologici al contrario di quelli convenzionati
Il risparmio è per circa l'80% sulla pelle delle lavoratrici delle cooperative

che cosa chiediamo?

- non considerare i nidi pubblici una fonte di spesa ma lo strumento (di qualità) indispensabile per la educazione dei bambini, a sostegno delle famiglie specie quelle delle fasce sociali meno abbienti

-Chiarezza sul futuro dei servizi educativi e salvaguardia degli stessi solo attraverso assunzioni di personale educativo e ausiliario a copertura della attuale pianta organica

- a pari lavoro uguale salario, basta con contratti da fame come quelli delle cooperative

-continuiamo a investire come negli ultimi anni nella formazione del personale
- istituire il coordinamento pedagogico per altro previsto da vecchi accordi sindacali
- analisi oggettiva dei dati affrontando le problematiche dei servizi educativi nel rispetto degli accordi sindacali siglati in questi anni e a salvaguardia di migliori condizioni di lavoro e della qualità dei servizi pubblici-

Per queste ragioni, personale dei servizi educativi insieme alle famiglie di utenti, a partire da settembre, intraprenderanno forme di lota e di mobilitazione insieme al personale comunale mortificato dalle scelte della Giunta che riorganizza la macchina comunale con cessioni di rami di azienda e esternalizzazioni

COBAS COMUNE DI PISA
COBAS PUBBLICO IMPIEGO

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