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(15 Settembre 2010)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it
Gli aumenti salariali in Cina stanno già smuovendo le acque in altri paesi con bassi salari, contribuendo ai recenti scioperi in Cambogia e Bangladesh.
- Secondo gli economisti, con l’aumento dei costi di produzione in Cina gli investimenti si sposteranno inevitabilmente su altre aree: o nel 2009, in Vietnam il salario medio mensile di un operaio della manifattura era di circa $136; in Indonesia $129, contro i $413 della Cina.
Tuttavia, per poter competere con la Cina, questi paesi dovranno anche attrezzarsi di infrastrutture base, sistema legale arretrato, lotta alla corruzione etc.
- i leader del S-E Asia, 600 mn. di abitanti stanno pensando di riunire i suoi 10 paesi in un mercato e in una piattaforma di produzione comuni, per ovviare alla dimensione insufficiente di ognuno di essi per assorbire un massiccio afflusso di posti di lavoro dalla Cina.
- I paesi del S-E Asia stanno inoltre facendo investimenti per strade e ferrovie; la Banca Asiatica per lo Sviluppo + altre hanno finanziato la costruzione di 3 grandi corridoi commerciali, con migliori collegamenti autostradali tra Cambogia, Tailandia, Vietnam e Laos.
- Perseguono gli stessi obiettivi anche diversi gruppi: nel settore tessile-abbigliamento, oltre una dozzina di fornitori s-e asiatici hanno siglato accordi per una maggiore integrazione delle loro catene di rifornimenti.
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