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Costi politica. Le frasi della vergogna

(4 Gennaio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Costi politica. Le frasi della vergogna

foto: www.dirittidistorti.it

Vista l’attenzione dedicata in questi giorni al tema dei compensi dei nostri parlamentari, riportiamo alcune (solo alcune) tra le frasi più significative dette dai parlamentari di tutti gli schieramenti politici nelle ultime 48 ore.

A fronte di stipendi, indennità e false collaborazioni che fanno ottenere compensi da capogiro, osano comunque dire la loro e paragonarsi, con singolari acrobazie, al resto del mondo. Ma poi, dico io, se uno riceve un compenso troppo alto (anche il parlamentare più bravo), è troppo alto e basta, non è più o meno alto rispetto a tizio o caio. In realtà è un gran parlare per non fare nulla, mentre in poche ore potevano decidere di dimezzarsi i compensi - e non sarebbe uno stipendio da fame - e decidere che ogni parlamentare si può prendere un collaboratore, che lascia i suoi dati e viene pagato direttamente da Camera o Senato. Difficile? Ma più che le nostre parole bastano le loro.

MARIO PEPE (MISTO): VOGLIONO PAGARCI COME OPERAI "Risparmiare va bene ma questa è una mortificazione, una vendetta contro i parlamentari considerati responsabili di aver portato il paese sul lastrico. Va bene limitare i viaggi, cambiare i vitalizi, questi sono degli abusi ma qua è proprio una vendetta, ci vogliono mortificare. Se pretendono che un parlamentare guadagni come un operaio, allora lo dicano". (ANSA 4 GENN)

ALTERO MATTEOLI (PDL): SIAMO UNA CATEGORIA INSOPPRIMIBILE "Ci hanno ridotto a mostri, invece la nostra categoria è insopprimibile. La retribuzione è alta perché quello del parlamentare non è un lavoro sicuro". (CORRIERE DEL 4 GENN)

UGO SPOSETTI (PD): GIUSTO PAGARCI BENE "Ogni inglese 19 mila, i francesi 21 mila i tedeschi 24 mila. E i parlamentari europei 34 mila. Per i non romani c’è pure il costo dell’alloggio". (CORRIERE DEL 4 GENN)

FRANCESCO GIRO (PDL): RETORICA NON VI TRAVOLGA "Nelle prossime settimane sarete (Fini e Schifani ndr) entrambi chiamati ad assumere delle scelte precise nella direzione di un taglio netto dei costi della politica relativi ai compensi dei parlamentari e al funzionamento dell'intero sistema organizzativo della Camera dei deputati e del Senato. Mi auguro che il vostro intervento non si limiti a prendere di mira, come se fossero dei bersagli circensi, i parlamentari, che una fortunata e (per alcuni noti giornalisti italiani) ben remunerata pressione mediatica dell'anticasta, ha additato come i colpevoli di tutto, e per questo da esporre al pubblico ludibrio. Sono certo che le misure che verranno adottate da Voi non saranno lesive della dignità dei parlamentari. Molti di essi hanno un forte radicamento sul territorio ed esprimono un largo consenso fra gli elettori. Per questo non sono disponibili ad essere trattati come degli abusivi. Senza le dovute risorse il ruolo di rappresentanza politica verrebbe in alcuni casi reso praticamente impossibile". (ANSA 4 GENN)

ANTONIO LEONE (PDL): UNA CACCIA ALLE STREGHE “L'intempestiva e inopportuna comunicazione che è stata fatta dalla commissione Giovannini sul costo dei parlamentari italiani altro non sta facendo che alimentare quel clima di caccia alle streghe che viene poi ulteriormente amplificato dagli organi di informazione. A tutti andrebbe ricordato che la materia in questione è prerogativa degli Uffici di Presidenza delle Camere e che, peraltro, è già stata intrapresa nel corso degli ultimi anni un'azione di rigore e contenimento dei costi della politica. Ai giornalisti, specie a quelli più attenti alla materia parlamentare, andrebbe raccomandata una maggiore accortezza nei resoconti perché si possano evitare, poi, errori grossolani che di certo non qualificano positivamente le testate da essi rappresentate". (ANSA 3 GENN)

MAURO CUTRUFO (PDL): CONDIZIONAMENTO DEL PARLAMENTO "In Italia sull'argomento dei costi della politica molta informazione, nonostante i noti chiarimenti, insiste sul tasto populista. Ormai è chiaro che con diversi appellativi, gli emolumenti ed i rimborsi ai parlamentari dei paesi europei sono sostanzialmente in equilibrio. Continuare esageratamente a voler evidenziare il contrario diventa un tentativo antipatico di condizionamento del Parlamento e della democrazia". (ANSA 3 GENN)

PIERLUIGI BERSANI (PD): CAMBIAMO MA BASTA TITOLI INGIUSTI "Modifichiamo il sistema, ma non pubblichiamo titoli che non rendono giustizia alla condizione reale dei parlamentari italiani, che hanno accumulato privilegi, ma non così disastrosamente differenti" rispetto a quelli dei loro omologhi, "altrimenti sembra che i parlamentari siano la causa di tutti i mali ...". (ANSA 3 GENN)

DirittiDistorti

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