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(Lotte operaie nella crisi)

Giù le mani dall’articolo 18!
Scioperiamo e manifestiamo il 22 giugno!

(18 Giugno 2012)

Lo sciopero del 22 giugno, indetto da molti sindacati di base ed appoggiato dall’opposizione di classe interna alla CGIL, è il primo sciopero generale nazionale contro il “pacchetto Monti-Fornero”. Merita perciò l’adesione di tutti i lavoratori, perchè si contrappone frontalmente ad un devastante progetto antioperaio, sostenuto dall’oligarchia finanziaria, dai padroni e dai loro complici.

Nella situazione attuale – caratterizzata dall’appoggio decisivo del PD a Monti e dalla mancata proclamazione dello sciopero generale da parte dei vertici della CGIL e della stessa FIOM (che segue una strategia rinunciataria ed attendista) - lo sciopero del 22 permette a settori avanzati di operai e di altri lavoratori sfruttati, che hanno dato vita nei mesi scorsi a dure lotte, di mantenere l’iniziativa e riaffermare in modo intransigente gli interessi economici, politici e sociali della classe operaia e delle masse lavoratrici.

Anche se lo sciopero del 22 non potrà ancora essere la risposta che serve, se commisurato alla gravità dell'attacco sferrato, esso è comunque un passaggio di lotta importante, che manda un segnale chiaro (anche per mettere in guardia contro il ripetersi dei soliti bidoni di fine luglio) e consente di andare su posizioni migliori ad una mobilitazione generale che blocchi il paese. Dobbiamo continuare ad esigerla, mettendo di fronte alle proprie responsabilità i vertici sindacali.

Sebbene lo sciopero del 22 sia stato proclamato dai sindacati di base, sarà determinante per la riuscita di questa giornata di lotta il ruolo degli operai e dei delegati delle RSU, della FIOM, della CGIL e degli altri sindacati a base operaia.

In molte fabbriche la mobilitazione non si è fermata. Alcune RSU hanno proclamato lo sciopero per la stessa data e organizzato significativi momenti di mobilitazione, come ad es. il presidio al teatro Donizetti a Bergamo dove ci sarà la ministra Fornero. Seguiamo il loro esempio! Scioperiamo e partecipiamo alle iniziative di lotta. Sviluppiamo l’unità di azione delle forze che combattono la politica antioperaia, stringiamo legami fra le componenti dell’opposizione sindacale di classe, dentro e fuori i sindacati confederali.

Lo sciopero del 22 non è fine a se stesso, ma chiama alla ripresa e all’estensione della mobilitazione decisa e indipendente contro un governo antidemocratico ed ultraconservatore, per la sua caduta sul versante delle lotte operaie e popolari.

Non solo il governo Monti e le forze che lo sostengono, ma anche i i collaborazionisti mascherati saranno costretti a fare i conti con la protesta dei lavoratori.

Allo sciopero dunque, alla lotta! Rifiutiamoci di pagare la crisi e i debiti del capitale finanziario! Togliamo ogni fiducia politica ai Monti, ai Napolitano, ai Bersani, ai Berlusconi e ai Bossi, a tutti coloro che si preparano a votare la liquidazione dei nostri diritti!

Col fronte unico proletario e il fronte popolare rivoluzionario prepariamo le condizioni politiche per estrometterli dal potere e costruire un’alternativa di rottura profonda e radicale con il neoliberismo e il sistema capitalista. Lottiamo per un governo operaio e degli altri lavoratori sfruttati!

Avanti nella lotta per il Partito rivoluzionario e indipendente del proletariato, strumento indispensabile per dirigere la lotta delle masse sfruttate e oppresse. Operai avanzati, sinceri comunisti, giovani rivoluzionari, rompete nettamente e definitivamente con gli opportunisti, unitevi alla nostra attività, organizziamoci!

Piattaforma Comunista

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