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(13 Marzo 2012) Enzo Apicella

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Sanità a Venezia, trattativa sull’orario di lavoro: dove siamo noi lavoratori e quali sono i nostri bisogni?

(13 Gennaio 2013)

Dopo la misteriosa ed eccezionalmente tardiva sottoscrizione dell’accordo sindacale aziendale, avvenuta il 20 luglio 2012, che ha derogato - sino al 31.12.2012 - al diritto di riposo giornaliero di 11 ore consecutive, previsto dal D.Lgs. 66/2003 attuativo delle direttive della Comunità Europea sull’orario di lavoro, sembra che un’ulteriore PROROGA della DEROGA sia stata firmata dalle O.O.S.S. nel corso dell’ultima trattativa con l’uscente Direzione dell’Asl 12.
ED ANCHE QUESTA VOLTA: nessuna copia cartacea dell’accordo è stata affissa, né viene data in visione ai lavoratori, non viene neppure comunicata la data precisa dell’avvenuta sottoscrizione.
A questa Organizzazione Sindacale non risulta, fra l’altro, che la Deroga del 20.07.12 sia stata trasmessa all’Aran ed alla Regione Veneto, com’è invece previsto dal nostro CCNL.
Tutti i vari comunicati sindacali rassicurano sul fatto che “…non verrà toccato il vecchio orario, senza il consenso dei lavoratori”!, che “sull’orario di lavoro NULLA E’ CAMBIATO”, qualche organizzazione sindacale arriva addirittura a ricordare un vecchio referendum del 1999… ma nel frattempo variegate tipologie di orario di lavoro si stanno sperimentando nei reparti ospedalieri.
L’articolazione dell’orario di lavoro sconvolge la vita, la SALUTE e La SICUREZZA degli operatori della sanità, e vorremmo capire quali sono - per i sindacati firmatari la Deroga - le “PROTEZIONI” appropriate per evitare che i lavoratori, a causa della stanchezza e della fatica, causino lesioni a sé stessi, ad altri lavoratori o a terzi”???

NON ESISTONO “PROTEZIONI” CONTRO la FLESSIBILITA’, i CARICHI di LAVORO DISUMANI, gli STRAORDINARI,
le CARENZE CRONICHE di ORGANICO!

Com’è possibile che la contrattazione integrativa nella nostra Asl 12 arrivi a garantire solo 8 ore consecutive di riposo giornaliero e permetta in caso di necessità di effettuare un altro turno notturno al lavoratore appena smontato dalla notte???
In questo caso, la prevista misura di “protezione” è quella che “…nei due giorni successivi è precluso l’orario aggiuntivo, compresa la libera professione di supporto al personale medico”!!!???

La CONTRATTAZIONE AZIENDALE sta di fatto LEGALIZZANDO TURNI SENZA RIPOSO!!!

Tolti i limiti per la tutela del riposo giornaliero, ancora più difficile è ottenere organico adeguato.
Le Organizzazioni Sindacali anziché rappresentare i NOSTRI BISOGNI di LAVORATORI, pensano sempre più ai loro interessi, proponendoci di giocare i risparmi previdenziali alla roulette dei mercati finanziari (adesione al Fondo Perseo).

Stanno riducendoci a semplici spettatori. Nessuno si è preoccupato di coinvolgerci.
RILANCIAMO DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA per RAPPRESENTARE i NOSTRI BISOGNI!

COBAS Sanità Venezia

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