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(17 Settembre 2005)
Riteniamo indispensabile, nel dibattito che si è aperto in questi giorni, sull’istituzione del registro delle coppie di fatto, fare chiarezza su alcune delle posizioni che si sono espresse.
E’ infatti importante ricordare che il nostro paese, è uno stato laico, così viene ribadito nel pur discutibile articolo 7 della nostra costituzione, dove si afferma che lo Stato e la Chiesa sono due organismi indipendenti e sovrani.
Ritenere legittime interferenze religiose nella vita civile, significa accettare il principio dello stato fondamentalista, in cui la legge religiosa detta le regole della convivenza civile.
Il principio di non discriminazione è alla base di qualsiasi organismo democratico, la libertà nei comportamenti che hanno a che fare con le scelte personali è un fondamento di civiltà irrinunciabile.
La famiglia è prima di tutto una comunità di affetti, di solidarietà, di rispetto e di assunzione di responsabilità, dunque vanno tutelate tutte le famiglie. Purtroppo sempre più numerosi sono i casi di “famiglie regolari” in cui vengono calpestati rispetto, dignità, sicurezza, vita dei membri. Questo forse è il problema reale su cui dovremmo interrogarci.
Il rispetto della famiglia, ribadiamo intesa come unità di affetti e solidarietà e assunzione di responsabilità reciproche, non è sicuramente appannaggio di alcuni appartenenti alla Margherita o di sole “persone profondamente legate ai valori cristiani”, come afferma Don Livio Destro, ma crediamo essere patrimonio di una molteplicità di persone, appartenenti alle culture e alle posizioni politiche più diverse.
Rifiutiamo la logica fondamentalista.
Giuliana Beltrame Capogruppo Rifondazione Comunista - Comune di Padova
Paolo Michelini - Segretario Provinciale Rifondazione Comunista
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