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Il votante non scrutatore

(19 Marzo 2006)

Alla vigilia delle elezioni politiche del 9 aprile prossimo emerge un misfatto di cui non pochi cittadini-elettori, spesso la politica dimentica questo accostamento, si capaciteranno e manifesteranno la propria reazione chi imprecando inutilmente chi in altro modo, magari credendo possa essere più utile alla propria causa. Sappiamo come ogni volta, all'accensione della macchina elettorale si muovano non solo gli eserciti dei vari partiti presenti e più o meno radicati nel paese. Ma pure una fetta, non minima, di cittadinanza, manifesta il proprio interesse all'evento perché direttamente coinvolta non nel semplice processo di voto ma come personale di seggio.
Cioè di chi materialmente lo costituisce, lo presiede, controlla i dati dei votanti , verbalizza, consegna e apre le schede elettorali .Operazioni delicatissime che hanno un certo peso nel mantenimento della Democrazia, già di per sè precaria in questo paese e in particolare nel garantire la regolarità delle elezioni.
Sto parlando di chi come me e altri giovani e meno giovani, disoccupati, precari, studenti universitari squattrinati in queste occasioni cercano di guadagnarsi qualche centinaio di euro onestamente servendo lo Stato.
Io come altri cittadini, solo a Cagliari quasi 8.000, sono iscritto da anni ormai alle liste degli scrutatori , l'albo elettorale del mio comune.
Scopro dal Giornale di Sardegna però che da quest'anno la nomina non sarà effettuata tramite un sorteggio dal personale dell'Ufficio elettorale ma in altro modo secondo un altro criterio.
Una spiacevole e irritante notizia.
Infatti l' articolo riportava la notizia che non ci sarà alcuna "estrazione del Lotto" , perché quei duecento euro sono un terno vero e proprio sulla ruota della mia città, ma una coptazione dall'alto dei consiglieri comunali.
Cariche elettive, cariche politiche.
Mi informo meglio e apprendo dal Comune di Cagliari che il 21 Dicembre 2005 c'è stata una modificafirmata dal Presidente della Repubblica, quindi decreto vigente, alla legge 95 del 1989.
Per intenderci, ogni giunta comunale in qusti giorni, precisamente tra il 15 e il 20 Marzo, metterà su una
Commissione comunale elettorale presieduta da consiglieri comunali i quali dall'albo degli scrutatori designeranno il personale di seggio.
Cariche politiche che selezioneranno personale elettorale con criteri clientelari e politici e non oso pensare chissà che altro.
A pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca diceva Andreotti, e lui di malefatte è un esperto.
L' 'estrazione di personale scrutinante sicuramente rappresentava una sicurezza, una garanzia e un criterio anche trasparente nella gestione delle operazioni elettorali.
In tal modo riempendo i seggi di rappresentanti di lista dei vari partiti, amici, parenti, fidati, coptati dei consiglieri comunali non si garantiscono certo operazioni pulite.
Roba da chiamari gli operatori internazionali dell'Osce.
Insomma la quasi illegalità legalizzata.
Queste operazioni politiche e il ruolo della cittadinanza così visibilmente calpestata non fanno certo onore al nostro sistema democratico.
Tanti giovani precari che speravano in un "lavoretto" sotto elezioni oggi vengono spinti anche con questi misfatti ulteriormente all'antipolitica e alla diffidenza verso il ruolo dei Partiti nella costruzione e nel mantenimento della nostra democrazia, cosa nella quale io credo e mi adopero quotidianamente.
Tutto ciò è inammissibile e inconcepibile in un paese democratico come il nostro e contribuisce all'allontanamento della Politica dal paese reale.
Per questo chiedo che ci si adoperi per riportare, con e per la Politica, quel buon senso e quella moralità che riavvicini il popolo ad essa in modo che le giovani generazioni non si imbattano più con la mala gestione della cosa pubblica di cui essi stessi, in quanto fasce deboli, sono i primi ad esserne vittime.

A.L. Cagliari

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