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Memorandum sulle pensioni. L’intesa deve essere sospesa fino al voto dei lavoratori

E per la Cgil statutariamente il memorandum non ha alcun valore.

(4 Ottobre 2006)

La pubblicazione sul quotidiano “La Stampa” del testo firmato dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil - titolato: memorandum d’intesa, obiettivi e linee di una revisione del sistema previdenziale - , conferma integralmente quanto anticipato sul sito della Rete 28 aprile nella Cgil.

Non siamo di fronte a un generico rinvio della questione pensioni, ma a un vero e proprio preaccordo sulle linee guida di un negoziato che entro marzo del 2007 deve portare Cgil, Cisl e Uil a sottoscrivere l’aumento dell’età pensionabile e la riduzione dei coefficienti del calcolo della pensione, in proporzione all’allungamento dell’aspettativa di vita.

È questa una scelta inaccettabile, che prefigura un peggioramento del sistema pensionistico o una sostanziale conferma della controriforma attuata dal governo Berlusconi. Tale scelta è tanto più grave in quanto nella Finanziaria sono già inseriti pesanti interventi sul sistema pensionistico, con l’aumento della contribuzione anche a carico dei lavoratori dipendenti, senza che vi sia alcun riscontro in termini di miglioramento delle condizioni effettive di chi andrà in pensione. Nella sostanza, mentre la finanziaria fa cassa con i fondi delle pensioni, la futura trattativa di gennaio dovrebbe peggiorare le condizioni secondo le quali si andrà in pensione. Tutto questo avviene senza che le lavoratrici, i lavoratori e i pensionati abbiano conferito alcun mandato in materia alle confederazioni.

Per quanto riguarda la Cgil in particolare, quella intesa non può impegnare in alcun modo l’organizzazione perché non approvata dal voto dei lavoratori. In ogni caso è necessario che quella intesa venga sospesa di ogni validità, che si procede immediatamente alla consultazione di lavoratrici, lavoratori e pensionati sulla base di proposte precise, tra le quali sia prevista anche la possibilità di migliorare e non peggiorare il sistema esistente. Per quanto riguarda la Cgil questo percorso è statutariamente vincolante.

Giorgio Cremaschi

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Commenti (3)

memorandum sulle pensioni

se il sindacato condividera' un peggioramento delle pensioi di chi lascera' il lavoro, e' un vero disastro,l'euro ha tagliato stipendi e pensioni del 50 per cento in confronto al caro vita, se si vuole impoverire che ha uno stiperndio di 1200 euro dopo oltre trent'anni di lavoro, cosa si deve aspettare una pensione di fame?La classe politica aspetti la pensione dopo 35 anni e non godere di una pensione dopo un mandato parlamentare! Questi privilegi quando verranno eliminati?

(5 Ottobre 2006)

un lavoratore seccato e stufo

claudio19491@interfree.it

NO ALZAMENTO ETA'

SONO LAVORATORE DELLA SCUOLA NON POSSO PENSARE CHE A SETTEMBRE NON POSSO USUFRUIRE DELLA POSSIBILITA' DI ANDARE IN PENSIONE AVENDO 57 ANNI E 36 DI CONTRIBUTI.

(26 Ottobre 2006)

domenicoreitano@tin.it

aumento età pensionabile

A fronte delle strategie aziendali che tendono ad "eliminare" in tutti i modi i lavoratori cinquantenni perchè hanno acquisito troppi diritti rispetto a quelli che possono pretendere i giovani assunti a titolo precario, il governo pensa di allungare l'età pensionabile. La conseguenza di tale iniziativa sarà che i cinquantenni, non potendo neanche usufruire di prepensionamenti, si ritroveranno senza lavoro.
L'iniziativa di allungare l'età pensionabile, da parte di un governo di centro sinistra, è vergognosa soprattutto perch0 smentisce completamente la propaganda pre-elettorale basa sul superamento dello scalone del 2008.
Ritengo che il sindacato dovrebbe interpellare ufficialmente i lavoratori prima di scendere sul piano delle trattative

(21 Novembre 2006)

pietroricci

pietroricci47@virgilio.it

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