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(6 Novembre 2002)
E’ sbalorditivo che nessuno denunci con la dovuta forza un episodio gravissimo come quello avvenuto ieri nel deserto yemenita. Siamo in presenza di un azione di squadroni della morte tecnologici che hanno emesso ed eseguito una sentenza capitale senza processo e per di più in un altro paese.
Che le autorità yemenite non abbiano la forza per protestare nei confronti del gigante americano è evidente ma che le cancellerie di altri paesi "democratici" reagiscano con un assordante silenzio è preoccupante.
Adesso si capisce molto meglio perché gli Stati Uniti siano contrari ad un Tribunale penale Internazionale che renda tutti i paesi uguali davanti alle stesse leggi. Se una azione come questa l’avessero compiuta gli apparati militari di qualsiasi altro paese, la Russia o la Cina per esempio, ci sarebbe stata una condanna internazionale. In questo caso invece c’è una complice omertà.
Ed è singolare che di fronte a questo imbarbarimento che legittima ogni giorno di più il terrorismo di stato, una personalità di spicco dei DS come Giorgio Napolitano oggi difenda la legittimità della guerra e neghi che questa violi l’art.11 della Costituzione italiana. No, la lotta al terrorismo non può essere la fonte di legittimità di un terrorismo di stato che vediamo ormai operante giorno dopo giorno nei diversi scacchieri del mondo.
Radio Citta' Aperta.
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