Imperialismo e guerra :: No basi, no guerre

Vicenza ed Afganistan: fatti e non parole

(27 Gennaio 2007)

Il ministro Ferrero a suo tempo in Consiglio dei Ministri votò contro al DPEF. Il PRC però votò a favore della legge finanziaria che, a quel che risulta non sta apportando grandi risultati ( semmai è il contrario) agli interesse di classe che Ferrero vorrebbe rappresentare.

Adesso Ferrero come Bianchi e Pecoraro Scanio non votano il rifinanziamento della missione di guerra ( perchè tale l'hanno definita) in Afganistan ma è facile immaginare che alla fine i rispettivi partiti lo consentiranno.
Il massimo che i riformisti filo-americani sembrano disponibili a concedere è l'aumento delle risorse destinate alla cooperazione per cui da un lato si distrugge e si ammazza e dall'altra si ricostruisce e si soccorre. Questa non è discontinuità ma soltanto ipocrisia.

La discontinuità c'è soltanto se viene previsto apertamente un percorso finalizzato al disimpegno militare dell' Italia da quell'intervento.

Mi rendo conto che questo ragionamento minimamente coerente può portare ad un voto contrario al decreto in Parlamento e quindi mettere in minoranza il governo ( che sarebbe sicuramente salvato dalle opposizioni), ma non vedo alternative che non siano "fumo negli occhi". Temo che non ci sarà questo coraggio così come nulla succederà sulla decisione presa di acconsentire all'ampliamento della base americana di Vicenza. Penso che l'appello "ai compagni di sinistra nel governo" di Giorgio Cremaschi e Marco Revelli apparso oggi su Il Manifesto rimarrà inascoltato, in quanto il destinatario risulta disconnesso.

Lucio Costa