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(13 Novembre 2002)
Per la solidarietà ai lavoratori FIAT e indotto
Per una vera politica industriale nazionale e regionale
La crisi della FIAT è crisi di progetto, di qualità dello sviluppo industriale, di investimenti, di ricerca ed innovazione.
Questa crisi serpeggia anche nel Veneto e dimostra lo smarrimento della classe padronale che non ha voluto cogliere e scegliere la via della qualità nei mercati, scegliendo invece l’attacco ai diritti ed al salario dei lavoratori.
In quest’ambito è urgente rivendicare una politica, anche nel Veneto, basata sulla qualità dello sviluppo industriale che valorizzi i lavoratori ed il loro lavoro, che aggreghi e consorzi le imprese, offra loro con servizi di qualità, metta a disposizione risorse finanziarie.
In particolare lo sviluppo del trasporto ferroviario è imperativo categorico per il Veneto sapendo che dal 2003 scatta il blocco di valico da parte di Svizzera, Austria, Slovenia e contemporaneamente si prevede un aumento del 40% del volume di merci trasportate. E’ l’intero sistema di viabilità che rischia il collasso provocando danni irreparabili in ogni caso a salute ed ambiente, mentre il sistema delle imprese rischia di implodere su se stesso.
Urge uno sviluppo nuovo del trasporto navale e ferroviario che favorisca il rilancio di importanti aziende venete ad esso collegate (Fincantieri, Firema, Fervet, Officine Veronesi ecc.)
Questi motivi hanno valore strategico e le nostre rivendicazioni si aggiungono al caso FIAT per impedire il declino industriale ed economico del Paese Italia.
La FIOM del Veneto invita, pertanto, le lavoratrici ed i lavoratori metalmeccanici tutti a partecipare allo sciopero ed alla manifestazione organizzata per venerdì 15 novembre 2002 a Venezia presso Palazzo Balbi – appuntamento ore 9.30 in Piazzale Roma.
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