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(15 Aprile 2007)
Dal 22 gennaio i centri per l’impiego della provincia di roma non segnalano all’ispettorato del lavoro le inadempienze aziendali: migliaia di pratiche sanzionabili sono inevase.
Tale inottemperanza deriva da una oscura convenzione stipulata tra i centri per l’impiego e la direzione provinciale del lavoro di roma, che ipotizzerebbe la possibilita’ di accedere alla banca dati dei collocamenti da parte degli ispettori. A tutt’oggi non e’ dato sapere a che punto siano i lavori, considerata la intangibilita’ di tale convenzione, probabilmente stilata per pochi adepti.
Resta il dubbio, che dopo anni di nostre denunce, inerenti l’omissione da parte dei centri a implementare le segnalazioni ( ricordiamo le centinaia di contratti a progetto per attivita’ generiche mai trasmesse all’ipettorato ), l’atto stipulato tra i due enti, non serva altro che a farci tacere, offrendoci il solito contentino, nonostante l’omerta’ seguita alle nostre contestazioni.
Ben altre strade erano e sono ipotizzabili, senza dover sospendere ( per quanto ancora? ) Un atto dovuto.
Ricordiamo, inoltre, l’assoluta inaffidabilita’ di una banca dati incerta e di dubbia utilita’ per come utilizzata.
Se davvero vogliono avere un senso gli indirizzi di governo e ministeriali, fatti propri dagli assessorati al lavoro regionali e provinciali in reiterate dichiarazioni, contro il lavoro precario ed il lavoro “grigio”, sicuramente e’ stata intrapresa la strada sbagliata: procrastinare inottemperanze e fare come gli struzzi non e’ la soluzione.
Non si e’ avuta la fermezza, la volonta’ e l’efficienza a voler operare altrimenti, ritenendo sterili ed inconcludenti le nostre denunce.
Ma c’e’ sempre chi trae profitto e chi ci rimette: si e’ fatto e si sta facendo un grosso favore alle aziende, che traggono benefici ben individuabili ( alla faccia della lotta al precariato ), mentre ne deriva una ricaduta sociale non indifferente sia riguardo la qualita’ del lavoro e dei servizi pubblici, di cui troppi sproloquiano, sia verso l’evasione contributiva e fiscale…..Con buona pace di chi viene chiamato a sempre piu’ onerosi sacrifici.
I lavoratori, costretti ad assoggettarsi a contratti capestro, che percepiranno pesioni da fame, dovute anche ad una contribuzione scaturita da orari di lavoro fittizi, non troveranno mai risarcimenti adeguati; mentre chi dovrebbe essere preposto a garantire loro adeguate tutele, con indubbia incompetenza e colpevole superficialita’, perpetua uno status favorevole alle imprese.
I conti non tornano: qualcuno dovra’ dare delle risposte, non a noi, ma a coloro i quali, spesso, sono soggetti privilegiati per buoni propositi, che non di rado, tramutano in millanterie.
Aprile 2007
coordinamento regionale rdb-cub p.I.
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