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(18 Maggio 2007)
Il Ministro del Tesoro ha minacciato il sindacato: o accettate i tagli alle pensioni, oppure i tagli ci saranno lo stesso, sulla base di quanto già deciso dal governo Berlusconi.
Il Ministro del Lavoro ha usato toni meno brutali, ma ha proposto egualmente di peggiorare i coefficienti di calcolo delle pensioni per i più giovani e di trasformare lo scalone, cioè l'aumento a 60 anni dell’età pensionistica, previsto dalla legge Maroni per il 1° gennaio 2008, in una serie di “scalini” che però portano allo stesso risultato: 62 anni di età minima per andare in pensione, a partire dal 2014!
Non ci siamo proprio!
Il governo si è impegnato, prima delle elezioni, a superare lo scalone che innalza l’età pensionabile. Con la finanziaria ben 5 miliardi di euro sono stati presi dalle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori con l’aumento dei contributi pensionistici.
A questo punto non ci sono scuse: sulle pensioni le lavoratrici e i lavoratori hanno già dato e ora devono solo ricevere. Chiediamo:
1. la totale abolizione dello scalone, il mantenimento dell’età di pensionamento a 57 anni con 35 di contributi, senza alcun taglio dei coefficienti di calcolo delle pensioni;
2. il miglioramento delle pensioni più basse e del trattamento pensionistico per le nuove generazioni, che si vedranno le pensioni falcidiate dalla precarietà del lavoro e dal sistema contributivo;
3. la separazione totale della previdenza dall’assistenza, che deve essere posta a carico delle tasse di tutti i cittadini e non solo dei lavoratori;
4. la lotta agli sprechi, ai privilegi, a partire da quelli dei politici, al lavoro nero e all’evasione fiscale e contributiva, che sono mezzi concreti e giusti per finanziare il miglioramento del sistema pensionistico.
In questi giorni centinaia di Rsu e di assemblee, in tante aziende, stanno prendendo posizione, dicendo no al governo, chiedendo lo sciopero generale a Cgil, Cisl e Uil, rivendicando il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a decidere. Migliaia di lavoratrici e lavoratori hanno già scioperato. Il governo cerca di prendere tempo e di trascinare la trattativa per imporre al sindacato un accordo capestro. Bisogna fermare questo disegno e il modo per farlo è lo sciopero generale.
Si riuniscano le Rsu, si convochino le assemblee, si raccolgano le firme, si pronuncino le lavoratrici e i lavoratori. Il mondo del lavoro non è più disposto ad accettare tagli e sacrifici sulle pensioni e sullo stato sociale.
Roma, 16 maggio 2007
Rete 28 Aprile nella Cgil per l’indipendenza e la democrazia sindacale
sono d'accordo ma non vedo quello che si possa fare ormai si è perso la forza di lottare anche perche da molti anni qualsiasi cosa che intendiamo salvare di quello che ci avevano lasciato in eredita i nostri compagni piu' anziani viene perso ugualmente anche con le lotte , troviamo una forma di lotta che ci renda la dignita'
(18 Maggio 2007)
andrea
Aumento delle pensioni agli attuali pensionati. Per le generazioni future blocco a 57 anni a tutti i lavoratori dipendenti privati e pubblici senza penalizzazioni ulteriori se mancano i contributi necessari per andarere con i 57 anni.
Paolo schiavon
cordiali saluti e pensieri per quanto scritto sopra.
Per quanto riguarda il TFR per me va bene come era prima cioè con il vecchio metodo. Vale a dire a fine rapporto lavoro.
Saluti con affetto, Paolo.
(2 Giugno 2007)
Schiavon Paolo, pensionato e invalido iscritto al sindacato pensionati della CGIL di Treviso....
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