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La borsa o la vita

La borsa o la vita

(15 Giugno 2010) Enzo Apicella
Il ricatto della Fiat: "Sopravvivere da schiavi o morire di fame"

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Ecco cosa contiene la legge delega sul lavoro

che entrerà in vigore a settembre

(9 Giugno 2003)

per dire No a Questa schiavitu’ che loro chiamano modernita’

Viene cancellato definitivamente il collocamento pubblico. Chiunque potrà mettere su un'agenzia privata di collocamento. E cercherà rapporti clientelari coi padroni imponendo a chi cerca lavoro di sottostare alle loro pretese. Sarà il rifiorire di caporali, di ricatti e di truffe.

Nelle cessioni di ramo d’azienda viene spazzata via l’ultima possibilità di difesa che l’art. 2112 c.c oggi ci concede : quella di poter dimostrare (davanti al giudice) che il ramo ceduto non ha una reale autonomia funzionale. Singoli uffici o reparti, persino singoli macchinari, naturalmente con i lavoratori annessi, potranno essere esternalizzati senza più alcuna possibilità di opporsi alla cessione. Potranno così nascere, all'interno dello stesso perimetro aziendale, tante singole imprese : anche sotto i quindici dipendenti. Distruggendo il potere contrattuale collettivo dei lavoratori e la tutela dei loro diritti.

La legge vieta l’interposizione di manodopera. Viene abolita e si introduce il lavoro in affitto anche a tempo indeterminato ( "staff leasing"). Il termine interposizione viene sostituito con somministrazione. Tutti i lavoratori di un'azienda potranno essere dipendenti non più dell’ azienda in cui lavorano ma dell’agenzia che ad essa li “somministra”. Il lavoratore viene quindi formalmente codificato come una merce liberamente commerciabile. Organizzare il conflitto con l’azienda in cui si lavora non sarà più regolare. Ciascuno dovrà vedersela con i gestori dell’agenzia da cui dipende. Chi ha voluto e sempre più liberalizzato i contratti a termine ha preparato questo drammatico evento finale: anche i contratti a tempo indeterminato sono precarizzati.

Parte il lavoro "lavoro a progetto" come soluzione finale dei co.co.co. Un lavoro subordinato, spacciato per “autonomo”, che deve avere un inizio e un termine. Alla scadenza il padrone può rinnovarlo all’infinito semplicemente assegnando un nuovo “progetto” per salvare le apparenze. Per tutelarsi il padrone porterà il lavoratore davanti a una speciale commissione mista per fargli pubblicamente giurare, se vuole essere assunto, che il lavoro che gli dà è proprio autonomo.

Parte il “lavoro a chiamata” ( Job on call). Stai sempre a disposizione del padrone e metti piede in azienda solo quando ti chiama a lavorare a ore, senza preavviso. Sarai un lavoratore discontinuo e intermittente: come lo sarà anche la tua vita.

Parte il “lavoro ripartito” ( Job sharing) con il quale due lavoratori subordinati si obbligano in solido nei confronti del padrone ad eseguire un’ unica prestazione lavorativa. E’ la degenerazione del part-time: i due lavoratori dovranno farsi carico di coprire le eventuali assenze (per malattia) l’uno dell’altro. Sacrificandosi loro e tranquillizzando i padroni.

Ai soci lavoratori delle cooperative verrà garantita solo l'applicazione dei minimi contrattuali. Saranno invece privati di ogni altra tutela prevista dai contratti e dallo Statuto dei lavoratori. Le cooperative potranno definire tutti i dipendenti “soci”: così il loro licenziamento verrà camuffato come “espulsione dalla società”. E sarà oggetto di semplice contenzioso davanti al tribunale civile e non del lavoro.

Slai Cobas

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