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(17 Ottobre 2011) Enzo Apicella

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Precipita la crisi della politica dominante, al soldo di monti, industriali e banchieri. ma l'alternativa la possono costruire solo i lavoratori, non beppe grillo

(1 Giugno 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it

Un governo di ministri milionari, al soldo di Confindustria e banche, sta rapinando il mondo del lavoro e la popolazione povera: distruzione delle pensioni d'anzianità, elevamento dell'età pensionabile, smantellamento dell'articolo 18, Imu sulla prima casa, saccheggio della sanità pubblica...

Il risultato è che mentre i profitti trimestrali delle banche raggiungono cifre da capogiro, aumenta la disperazione sociale dei lavoratori.

Tutti i principali partiti- dal PDL al PD- continuano ad abbracciare il governo di Confindustria e banche e a votare le sue misure di rapina. La ragione è semplice: sono tutti sul libro paga di industriali e banchieri, e tutti si contendono la loro rappresentanza e i loro favori ( e spesso le loro mazzette). Chi può meravigliarsi della nausea popolare verso partiti che sommano i propri privilegi istituzionali e la propria corruzione col sostegno alla rapina dei ricchi contro i poveri?

Ma l'alternativa non è Beppe Grillo, e il miliardario Casaleggio che si nasconde dietro di lui. I lavoratori non possono affidarsi a un comico “guru” che non si occupa del mondo del lavoro, difende i ricchi evasori di Cortina, chiede l'abolizione del valore legale del titolo di studio o la privatizzazione delle ferrovie.

Chi è esterno ed estraneo al mondo del lavoro (e alle sue lotte), non può né rappresentarlo né difenderlo. Può solo lucrare elettoralmente sulla sua oppressione.

E' necessaria invece un'alternativa vera, nel mondo reale non su internet. Un'alternativa che sappia tracciare il confine tra la classe lavoratrice e tutti i suoi avversari. Che sappia denunciare il fallimento del capitalismo, di tutti i suoi governi e partiti. Che sappia promuovere, organizzare, dirigere, la ribellione sociale e di massa alla dittatura degli industriali e dei banchieri, contro ogni spirito di rassegnazione. Che punti ad imporre un governo dei lavoratori, basato unicamente sulle loro ragioni e sulla loro forza.

Tutto questo non passa per lo strillonaggio di un comico. Passa per la lotta e l'organizzazione degli sfruttati contro gli sfruttatori. E per la costruzione di un partito rivoluzionario, radicato nei luoghi di lavoro e sul territorio, che riconduca le lotte di ogni giorno alla prospettiva di un'alternativa di società: in cui tutte le leve dell'economia siano sotto il controllo dei lavoratori e del popolo, e non invece uno strumento di rapina di un pugno di parassiti contro i lavoratori e contro il popolo, come avviene in ogni società capitalista e sotto ogni governo.

Il Partito Comunista dei lavoratori- l'unico partito che non ha mai tradito gli operai- è impegnato con tutte le proprie forze nella costruzione di questo partito: l'unico partito di cui i lavoratori hanno bisogno.

Partito Comunista dei Lavoratori

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