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Carceri strapiene: a Torino i detenuti dormono per terra, a Roma un decesso al giorno. Riapre l'Asinara?

(18 Giugno 2013)

Ventiduemila detenuti in piu' rispetto alla capienza delle carceri e situazioni estreme, come quella di Torino dove i ''nuovi arrivati dormono, da giorni, per terra senza neanche il materasso'' o a Roma a Rebibbia, dove in cinque giorni ci sono stati cinque decessi (dall’inizio dell’anno i decessi nelle carceri italiane sono stati ben 83). E intanto il Governo pensa a riaprire il carcere dell’Asinara.
L'Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), invita il Governo e il ministro della Giustizia Cancellieri a ''fare qualcosa di piu' che parlare soltanto di provvedimenti 'tampone'". Nelle carceri si e' tornati ''a 66mila presenze detentive per soli 43mila posti-letto effettivi, con 7 regioni (Liguria +75%, Puglia +64%, Veneto +58%, Lombardia + 53% Valle d'Aosta +50%, Marche +47% e Campania +46%) che hanno persino superato le presenze cosiddette tollerabili ed altre quattro regioni (Friuli, Lazio, Umbria e Sicilia) che sono assai vicine a tale limite''. E non e' tutto: ''mentre riprende un po' dappertutto il cosiddetto 'effetto porte girevoli', con gli arrestati che non sostano piu' nelle camere di sicurezza delle Questure prima delle udienze di convalida presso i Tribunali, continuano a diminuire i poliziotti penitenziari in servizio (-1,4% dall'inizio 2013) per infermita' e per raggiunti limiti di eta'".
Secondo il sindacato manca il coraggio di affrontate il problema "in maniera globale e senza pregiudizi".Di qui l'auspicio che il nuovo Guardasigilli "non chiuda la porta ad alcuna delle soluzioni possibili e necessarie, compresa l'integrale riforma del sistema, delle sanzioni che vi si scontano e della Polizia Penitenziaria che ne garantisce il funzionamento".

"La riapertura del carcere all'Asinara e' un'ipotesi totalmente scellerata e non ha nulla a che vedere con il percorso avviato con fatica dall'amministrazione locale assieme alla Regione Sardegna, alla Conservatoria delle Coste, All'Ente Parco". Così ha replicato il sindaco di Porto Torres Beniamino Scarpa, rispondendo al sottosegretario Berretta che non ha escluso il ritorno al carcere per l'ex cayenna sarda.

fabio sebastiani - controlacrisi.org