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La democrazia sindacale di Cgil – Cisl – Uil alle Dogane di Fiumicino.

(20 Febbraio 2005)

Al peggio non c’è mai rimedio in tema di democrazia sindacale, ma quello che è accaduto in questi giorni alle Dogane di Fiumicino ha dell’incredibile.
A metà marzo si dovevano svolgere in questi uffici doganali le elezioni RSU, dato che nella tornata elettorale di novembre 2004, i lavoratori per protesta contro chi non li rappresentava avevano disertato le urne, facendo mancare il quorum.

Ebbene in data 15 febbraio Cgil – Cisl – Uil hanno sollecitato l’amministrazione a bloccare le procedure già in itinere, a rimandare le elezioni di marzo considerandole pretestuosamente come la seconda tappa elettorale, in quanto quella del 19 dicembre era saltata. E la Direzione Regionale delle Dogane ha “obbedito” acconsentendo a questo invito.

Cosa c’è dietro questa trappola?

Senza tener conto che a dicembre alcuni membri dell’allora commissione elettorale si erano dimessi (e non “ricordiamo” la stessa attenzione dei confederali) la pietra dello scandalo è stata la presentazione da parte di un gruppo di lavoratori di Fiumicino di una lista Cobas che ha creato evidentemente il panico nella triplice che invece di “attrezzarsi” in termini di contenuti e di tutele rispetto ai lavoratori abbandonati e non rappresentati stanno usando questi metodi “antidemocratici” per bloccare/rimandare le elezioni RSU e mettere in difficoltà i Cobas.

E’ chiaro che, per arrivare a questo, la loro crisi di rappresentanza e la distanza dai diritti dei lavoratori delle Dogane è diventata totale.
Ma tutto ciò non li porta a “mettersi in gioco” nella prossima competizione elettorale e ad accettare comunque quello che i lavoratori decideranno in quella sede.

Dal canto nostro, oltre ad una logica, strenua difesa legale e sindacale per una partecipazione dei Cobas alle elezioni RSU, l’impegno è di raccogliere il malcontento della base del personale per incidere sui diritti dei lavoratori da tempo negati a Fiumicino in termini di carichi di lavoro sempre più pressanti, turni, avvicendamenti e rotazioni senza trasparenza, organizzazione del lavoro interna e mentre Cgil-Cisl-Uil sono impegnati in questa “anomala battaglia”, i Cobas stanno lavorando anche per un coordinamento con i lavoratori aeroportuali, a rischio licenziamento e mobilità.

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