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(23 Maggio 2005)
Da tempo la stampa tutta (non a caso siamo nel paese che, per libertà di stampa, si colloca al 74° posto nel mondo) continua una campagna di discredito dei dipendenti pubblici.
Campagna che, in un momento come questo, di vacanza contrattuale, si intensifica in maniera imbarazzante.
In particolare, per le Agenzie Fiscali, ultimo esempio è l’attacco dell’Espresso sulla Dogana di Taranto, sembra che tutti i “malfunzionamenti” siano da attribuire ai dipendenti, corrotti e fannulloni.
I signori giornalisti, forse, ignorano che, da diversi anni, l’ex Ministero delle Finanze ha cambiato volto e natura giuridica, trasformandosi in Agenzie Fiscali.
Se questo, per quanto riguarda l’impegno dello Stato nei confronti dei suoi dipendenti, non ha cambiato nulla – non si riesce a rinnovare il contratto nazionale, i contratti integrativi e a garantire diritti ai lavoratori – per quanto riguarda l’impegno dei lavoratori nei confronti dello Stato, e soprattutto dei cittadini-utenti, c’è stata una vera rivoluzione.
Le Agenzie Fiscali sottoscrivono una convenzione con lo stato e si gestiscono tramite carichi di lavoro, produttività ed obiettivi, che, negli ultimi anni, sono stati ampiamente rispettati, e superati, nonostante una carenza di organico che, in alcuni casi, ha del patologico e nonostante ai dipendenti nulla venga riconosciuto, se non gli insulti della Stampa “benpensante”.
Signori giornalisti, queste cose sono sotto gli occhi di tutti
Venite a parlare con noi, venite a controllare i dati, anziché cercare le eccezioni che confermano le vostre regole e i vostri pregiudizi.
per i dipendenti delle Agenzie Fiscali
RdB Pubblico Impiego
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