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La Questura di Bologna contro gli operatori sociali

identificati i lavoratori e le lavoratrici al presidio contro le procedure manicomiali

(14 Marzo 2002)

In occasione della Prima Conferenza Regionale sulla salute mentale, una delegazione di operatori del settore in prevalenza impegnati nei servizi in convenzione nelle cooperative sociali hanno distribuito un volantino di denuncia dei processi in atto di dequalificazione e precarizzazione del settore salute mentale.
 
La RdB ha diffuso un comunicato riguardante i pericolosi tentativi di controriforma della legge Basaglia, tentativi portati avanti non solo con i disegni di legge presentati dall1attuale maggioranza di governo ma anche dalle politiche di gestione portate avanti, a legge invariata, dalle aziende USL che favoriscono processi di 3contenimento2 piuttosto che di reinserimento dell1utenza affidata ai servizi di salute mentale.
 
La privatizzazione tramite appalti alle coop sociali e alle associazioni no-profit dimostra da anni una attenzione rivolta soprattutto al contenimento dei costi di gestione e lasciando all1iniziativa personale il mantenimento di un livello di qualità almeno accettabile.
 
Incredibilmente la risposta a questa iniziativa è stata data dall1intervento della Questura che ha ritenuto di dover identificare le lavoratrici e lavoratori presenti al presidio e che esponevano uno striscione con su scritto 3NO alle procedure manicomiali2: dissentire sulla politica e sulla gestione della salute mentale nella nostra regione è una questione di ordine pubblico? Purtroppo, e siamo noi i primi a denunciarlo, riteniamo di si!