Capitale e lavoro :: Sanità pubblica: rottamare per privatizzare

No alla tassa sulla salute!

(8 Gennaio 2007)

Scattano in questi giorni in tutte le regioni italiane i ticket sulla sanità decisi dal governo con la finanziaria 2007.
Essi vanno a sommarsi a quelli già operanti in alcune regioni italiane, e si estendono così in tutto il paese!

- chi va al pronto soccorso ed è catalogato come “codice bianco”;
- chi si fa fare prescrizioni di visite ed esami specialistici;
- chi acquista farmaci
dovrà pagare decine e decine di euro per ottenere quello che, secondo la Costituzione, dovrebbe essere garantito a tutti. Tra l’altro con l’attuale sistema della dichiarazione dei redditi, avremo molti evasori fiscali che non pagano, e buona parte del mondo del lavoro dipendente che dovrà pagare.

I ticket sono una tassa sulla salute dei lavoratori, dei pensionati, dei più poveri.
Infatti chi ha i soldi usa le corsie privilegiate della sanità privata o privatizzata.
Solo chi ha redditi mediobassi è comunque costretto a ricorrere al servizio pubblico. E per di più deve pagare.
Altro che prevenzione! Con i ticket saranno sempre di più le persone che dovranno cancellare o ridurre le visite ed i controlli, perché costano.

I ticket sono una vergogna che non serve certo a migliorare la sanità pubblica. Altri sono i problemi, oltre le misure da prendere, come dimostrano recenti inchieste giornalistiche.

Colpiamo gli sprechi, le baronie, gli interessi privati nella sanità pubblica, investiamo soldi per la salute di tutte e tutti e

ABOLIAMO TUTTI I TICKET SULLA SALUTE

Le Rsu, le lavoratrici e i lavoratori, i pensionati e i disoccupati si facciano sentire per chiedere la totale abolizione dei ticket.

Roma, 8 gennaio 2007

Rete 28 Aprile nella Cgil per l’indipendenza e la democrazia sindacale
http://www.rete28aprile.it