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(22 Marzo 2013) Enzo Apicella

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L’inizio del 2024 è stato caratterizzato dall’accentuazione delle contraddizioni dell’epoca imperialista, in particolare la contraddizione fra le diverse potenze imperialiste e i diversi gruppi del capitale monopolistico che lottano fra di loro per una nuova spartizione del mondo.

La politica guerrafondaia dell’imperialismo USA e dei suoi alleati mostra una chiara tendenza: quella a prolungare e intensificare il conflitto armato in Ucraina, ad avanzare nella strategia espansiva e provocatoria della NATO, a creare tensione in varie regioni del pianeta, dall’Europa all’Artico, dal Medio Oriente all’Africa, dal Mar Rosso al Pacifico.

Ciò ovviamente trova una risposta da parte di paesi imperialisti come la Cina e la Russia, che sotto le bandiere del “multilateralismo” cercano di rafforzarsi e aprirsi spazi economici, politici, militari e diplomatici, minando l’egemonia degli Stati Uniti sull’arena internazionale.

Provocare e mantenere grandi conflitti vicino ai confini della Russia e della Cina, obbligare gli alleati europei a prendervi parte aumentando le spese militari a scapito delle esigenze sociali: sono questi gli obiettivi dell’imperialismo statunitense, con cui tenere impegnati e indebolire i loro rivali, colpendo i proletari e i popoli.

Finora gli USA ci sono riusciti, da un lato, usando come carne da cannone il popolo ucraino, che ha pagato un prezzo elevato come diretta conseguenza di una politica guerrafondaia, totalmente sottomessa agli interessi dei falchi imperialisti.

D’altro lato, continuando alzando la tensione nel Mar del Sud della Cina, rafforzando le posizioni da Taiwan alle Filippine.

Un altro scenario di questa disputa si sta svolgendo in Palestina, in particolare a Gaza dove l’esercito sionista di Israele ha lanciato un’operazione di sterminio contro il popolo palestinese, con la complicità dei governi occidentali, fra cui quello italiano.

L’imperialismo USA, a sostegno di questa operazione di sterminio, ha mobilitato portaerei, contingenti di forze speciali, consegnato grandi quantitativi di bombe, armi e munizioni, che rivelano l’intenzione di puntellare le proprie posizioni nell’area, punto chiave per il mantenimento dei rifornimenti energetici e delle rotte commerciali in grado di arrestare l’avanzata della Cina.

La guerra imperialista si sta espandendo e sempre più paesi vengono coinvolti, come dimostrano gli scontri sul territorio di Libano, Iraq, Siria, Yemen, focolai di uno scontro di maggiori dimensioni.

In questo quadro vanno valutate le dichiarazioni di alcuni rappresentanti politici dei monopoli bellici, da Austin a Macron, da Von der Leyen a Crosetto, secondo cui bisogna riarmare e prepararsi alla guerra, allo scontro diretto con la Russia, rendendo evidente la direzione che gli imperialisti vogliono prendere per i loro interessi.

Assieme alle contraddizioni fra imperialisti, si aggravano la contraddizione tra il lavoro e il capitale, e quella fra paesi imperialisti e popoli appartenenti ai paesi dipendenti e neocoloniali del mondo.

Tutte queste contraddizioni si esprimeranno nel prossimo periodo in alcuni punti nodali.

Il nostro paese non è estraneo, ma interno, a questo processo di portata storica, a condizione che si sviluppi una forza reale, capace di risolvere le contraddizioni dell’imperialismo per via rivoluzionaria.

In tal senso, evidenziamo il ruolo e la funzione decisiva del proletariato nel momento in cui dispone di un proprio partito indipendente, capace di dirigere secondo il proprio programma le grandi masse sfruttate e oppresse nella lotta per il socialismo.

Editoriale di Scintilla n. 143, marzo 2024

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