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PER L’ASSEMBLEA DEGLI INTERNAZIONALISTI CONTRO LA
GUERRA IMPERIALISTA

(4 Aprile 2024)

internationalisme

Cari compagni,

con l’approfondirsi della crisi economica, nel mondo avanza la tendenza alla guerra imperialista generalizzata. La moderna tendenza del capitalismo alla guerra si esprime, soprattutto, in alcuni aspetti fondamentali: guerra guerreggiata in alcune aree, con un numero crescente di vittime; economia di guerra nelle retrovie dei Paesi imperialisti, che inasprisce ulteriormente quei livelli di sfruttamento, rapina salariale e pessime condizioni di vita della nostra classe; caratterizzazione sempre più autoritaria dello Stato (più o meno) democratico moderno; coinvolgimento progressivo dell’umanità proletaria nel ruolo di “carne da cannone” da spendere in nome degli interessi imperialisti sui campi di battaglia.
La nuova fase della corsa verso la guerra generalizzata, apertasi il 24 Febbraio 2022 e aggravatasi il 7 Ottobre 2023, con le differenti linee di faglia aperte o che si stanno aprendo, dal fronte europeo orientale al Medio Oriente, dalla lotta per il controllo delle isole degli oceani Pacifico e Indiano alla lunga serie di colpi di stato in Africa, pone compiti e problemi nuovi agli internazionalisti. Pur nelle differenze dei vari percorsi e tradizioni, l’esistenza delle diverse organizzazioni di comunisti internazionalisti ha fatto sì che, dopo decenni di controrivoluzione, la fiamma dell’internazionalismo rivoluzionario rimanesse viva e continuasse ad ardere, che il testimone potesse passare alle generazioni proletarie presenti e future. In questa nuova fase, caratterizzata dalla guerra permanente e dall’incombere del suo generalizzarsi, come nelle altre epoche storiche che hanno preceduto i grandi massacri imperialisti, si pongono a noi rivoluzionari una serie di problemi e compiti nuovi e urgenti. A differenza della Prima Guerra Mondiale la posizione di classe è oggi molto più debole e frammentata, e per questo uno dei temi è la necessità di cercare di rompere l’isolamento attuale per mettere in discussione il dilagante campismo e nazionalismo borghese e rilanciare la prospettiva proletaria. Come in tutti i cambiamenti di fase, le nuove forme che assumono i problemi di sempre implicano una visione e una comprensione rinnovate, per le quali, a nostro avviso, anche il solo parlarsi può già essere un passo avanti.

Questo appello, perciò, è rivolto a coloro che, nella fase attuale, condividono quattro semplici punti politici: 1) in Palestina, come in Ucraina, come in tutte le guerre del nostro tempo, la questione è sempre di classe e mai di nazione; 2) nessun appoggio a nessuna istanza nazionale e a nessuna delle potenze imperialiste che agiscono alle spalle dei fronti delle differenti guerre nazionali; 3) non esiste via d’uscita alla crisi strutturale capitalista e alla guerra imperialista se non ci si colloca nella prospettiva della lotta di classe e del superamento rivoluzionario di questa barbarica “civiltà”; 4) vista la pervasività dello sviluppo capitalistico, in ogni Paese oggi vale l’assunto che “il nemico è in casa nostra”.

Riteniamo positivo l’incontro degli internazionalisti romani del 5 Dicembre scorso, compresi gli sviluppi che ha prodotto. Il suo punto di forza, infatti, è stato che differenti realtà hanno iniziato a dialogare, e che alcune di esse hanno prodotto un manifesto, diffuso in città, sui cui contenuti comunque tutti concordavano. Pur con tutti i suoi limiti si è voluto costruire un piano di relazioni funzionale a mettere in campo obiettivi pratici e verificabili di cui si facessero carico le forze internazionaliste disponibili a dare vita a comuni momenti di intervento rivoluzionario, così come il costruire ambiti in cui mantenere aperta l’interlocuzione fra gli internazionalisti stessi.
Il punto di debolezza è stato, invece, che le diverse strutture sono rimaste aderenti alla loro progettualità “individuale”, ma questo fatto è nell’ordine delle cose e può benissimo essere assunto senza pregiudicare il proseguire del dialogo e del lavoro.

Ora riteniamo che il precipitare della situazione imponga un livello più ambizioso, quantomeno sul piano nazionale, chiamando gli internazionalisti a misurarsi, a partire dalla condivisione delle premesse politiche di cui sopra, sulla base di una proposta concreta: dare vita ad un primo incontro di internazionalisti sul tema della guerra e della prospettiva dell’opposizione di classe ad essa, da tenersi Mercoledì 24 Aprile dalle ore 19,00. All’interno di questa riunione telematica riteniamo di: dare spazio ad ogni struttura o singolo affinché possa svolgere un intervento, ascoltato dagli altri; ad ogni gruppo concedere 10 minuti, e ai singoli 5 minuti, come tempo per gli interventi; approvare alla fine della riunione un breve testo di convergenza degli internazionalisti sul tema della guerra. Questo testo potrà essere fatto proprio e diffuso dalle diverse strutture, se lo vorranno, al fianco dei propri materiali, in occasione del Primo Maggio.

Promuovono l’incontro: Alternativa di Classe, Laboratorio Internazionalista, Società Incivile.

Per adesioni e corrispondenze: assembleainternazionalista2024@gmail.com
Visti i tempi stretti, chi è intenzionato a partecipare, pur senza impegnarsi ad altro titolo, è pregato di mettersi in contatto quanto prima. Eventuali materiali preparatori che riceveremo saranno girati a tutti i partecipanti

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