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Assemblea nazionale sulla Palestina

resoconto sintetico dell'assemblea tenuta al CPA il 27 aprile

(28 Aprile 2002)

Vogliamo mettere (sinteticamente! uscirà poi la sintesi ufficiale) a disposizione di tutti i compagni che supportano l'Ufficio diplomatico dell'Intifada a Milano il dibattito e gli orientamenti emersi dall'assemblea nazionale svoltasi al CPA di Firenze sulla Palestina, convocata dal Forum Palestina.

Erano presenti decine di realtà provenienti da tutta Italia, molte delle quali coordinate a livello cittadino in Comitati Palestina unitari (come a Torino e Firenze), le stesse che hanno contribuito al grosso successo politico del 9 marzo e che stanno continuando a portare avanti i contenuti di quella mobilitazione, come avvenuto nei cortei del 25 aprile in diverse città.
L'assemblea si è svolta la mattina in seduta plenaria, con una riflessione politica circa la situazione e i compiti del movimento di solidarietà alla lotta del popolo palestinese, al pomeriggio ci si è divisi in tre commissioni di lavoro, che hanno poi riportato le loro proposte alla plenaria, che le ha assunte.
Un'assemblea molto "concreta" per cui, che ha teso a raccogliere e rilanciare il lavoro politico fatto prima e dopo il 9 marzo con l'obiettivo di collegare sul territorio nazionale gli sforzi in modo da rendere più efficace la nostra azione di appoggio all'Intifada.

I quattro punti della manifestazione del 9/3, che sono poi quelli del Comando Unificato dell'Intifada; la necessità di marcare una solidarietà schierata, netta, con la lotta dei palestinesi e la loro Resistenza, senza operare distinguo tra le forze che la compongono o i metodi adottati, ma valorizzando anzi la caratteristica esemplare dell'unità nella lotta che contraddistingue l'Intifada; la battaglia politica a cui siamo chiamati ad agire non sulla difensiva, ma attaccando, su tre piani propagandistici: l'antisemitismo, il terrorismo e il pacifismo; questi sono gli orientamenti politici su cui tutti abbiamo concordato per dare continuità al nostro lavoro.

Inoltre, è stato sottolineata la necessità di continuare ad agire con responsabilità politica nei confronti della lotta del popolo palestinese, proseguendo nella ricerca dell'unità tra le forze disponibilità a confrontarsi con le nostre posizioni politiche e col lavoro pratico che metteremo in campo, caratteristica che ha permesso a tutti di avanzare nella mobilitazione e nell'efficacia della stessa (i palestinesi presenti hanno in particolare sottolineato questo punto, a partire dalla manifestazione del 9/3, vista e apprezzata in tutto il mondo arabo, ecc.).

Sul piano pratico, le tre commissioni hanno lavorato su:
- campagna di boicottaggio dell'economia israeliana
- adozione dei campi profughi e progetti di aiuto materiale
- prigionieri politici

SUL BOICOTTAGGIO, LE DECISIONI EMERSE SONO STATE:

il boicottaggio va articolato su tre livelli: una lista di prodotti "da supermercato" da diffondere a livello di massa; le aziende israeliane operanti in Italia; le aziende italiane che operano in Israele (es. Telecom). Ad ogni livello devono corrispondere azioni differenti: ad esempio, per le aziende italiane, si tenterà di contattare i lavoratori e le RSU per coinvolgerle nel boicottaggio.
la prima settimana di giugno (in cui cade l'anniversario della guerra del '67 e della rioccupazione dei Territori) sarà dedicata ad azioni di lotta e informazione per il boicottaggio. In ogni città o territorio,a andranno individuati obiettivi per fare manifestazioni, blocchi (ad esempio nei porti dove ci sono i depositi delle merci, o negli aeroporti), ecc.
Dove possibile, si lavorerà per la costruzione di Comitati per il boicottaggio inclusivi anche di quelle forze che non stanno sulla nostra piattaforma ma che su questo punto specifico sono d'accordo.
Verrà realizzato un adesivo e un manifesto nazionale
Dopo quella di giugno, si organizzeranno settimane di boicottaggio tematiche nazionali (es. la settimana dei pompelmi Jaffa ecc)
Il 15 maggio, anniversario del Nakba, si auspica venga utilizzata come data per iniziative, per il lancio della campagna ecc.

SUI PROGETTI E I CAMPI PROFUGHI, SI È DECISO:

Partendo dai progetti già in atto, e concentrandoci sulla questione dei profughi, per noi centrale politicamente per la questione del Ritorno, abbiamo individuato tre progetti (se ne sta verificando un quarto a Gaza), evitando di disperdere quel poco che potremo fare in mille progettino, progetti che hanno la caratteristica , oltre di fornire un aiuto concreto, di aiutare quelle realtà politiche e sociali (come il FPLP, detto in parole povere!) che non hanno finanziatori, e che portano avanti la Resistenza con coerenza. Il criterio per cui è stato anche politico, nell'individuare lì dei referenti affidabili e che diano al ns aiuto un valore che va oltre l'aiuto umanitario.

I tre progetti individuati sono:

Campo profughi di Shoufat, a Gerusalemme. Il Comitato Palestina di Torino ha già avviato questo progetto da qualche mese, si tratta di rafforzarlo, individuando gli obiettivi concreti (c'era in ballo una proposta per il recupero della tossicodipendenza, istigata dai sionisti, o per un asilo gestito da donne).
Nel campo sono presento sia Fatah che il FPLP, che comunque sarà il ns referente lì.

Campo profughi di Ein el-Hilwey, sud del Libano, clinica "Human call Foundation" (del FPLP). E' stato scelto anche un campo "fuori" dalla Palestina occupata per sottolineare la questione del ritorno, e non dimenticarsi dei 4 milioni e passa di profughi che vivono fuori, spesso in condizioni miserevoli come in Libano. Questo progetto inoltre ci è stato espressamente proposto dal compagno Abu Khalil che è stato in Italia in queste settimane.

Campo di Deheishe, centro culturale Ibda o altra proposta che venga dai compagni lì, a seconda delle loro urgenze.

Un campo a Gaza, da verificare tenendo conto dei criteri sopra esposti.

Tutti e tre (o 4) i progetti verranno sostenuti a livello nazionale da tutti, superando la divisione in "aree politiche" che hanno finora lavorato su uno o l'altro, ma come facenti parte di un'unica campagna nazionale sui profughi, il diritto al ritorno ecc. Si è pensato inoltre di dividere per aree geografiche (e gruppi di lavoro conseguenti), il lavoro concreto sui progetti, per ottimizzare il lavoro evitando che in una città ad esempio si seguano due o tre progetti, ed equilibrare le forze.
La divisione orientativa è:
- Centro Italia (con Roma come referente): progetto Deheishe;
- Piemonte, Liguria: progetto Gerusalemme (refer. Torino);
- Lombardia, Veneto, Emilia Romagna: progetto Libano (refer. Milano),
- Sud Italia: progetto Gaza (refer. Messina).
Al più presto verrà realizzato un opuscolo unico che illustra il carattere politico della campagna e lo specifico dei tre progetti, sui quali i gruppi di lavoro che devono essere creati attorno alle città referenti inizieranno a muoversi per raccogliere finanziamenti.


SUI PRIGIONIERI, È STATO DECISO:

costituzione di una commissione di giuristi che prestino assistenza legale lì (a Roma ci sono già delle possibilità)

giro di iniziative con una compagna ex-prigioniera nel mese di giugno
raccolta fondi per spese legali e sostegno alle famiglie e alle organizzazioni palestinesi che si occupano di prigionieri

il 19/6, all'interno della giornata mondiale del rivoluzionario prigioniero, specifico su prigionieri palestinesi

creazione di un sito unico del Forum Palestina con tutte le attività delle commissioni

sostegno agli obiettori di coscienza e ai refusnik in Israele anche se non sullo steso piano del sostegno ai prigionieri palestinesi

verifica della possibilità di portare in italia alcune donne di Jenin per fare iniziative (verranno in Toscana, si tenterà di allargare il giro di attività)
rafforzare qui in Italia i rapporti con la comunità islamica, nel lavoro sul sostegno all'intifada e le mobilitazioni.

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