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Capitale e lavoro:: Altre notizie

Lo sciopero del 18 marzo 2005

La Confederazione Cobas manifesta in 20 città italiane

(19 Marzo 2005)

I dati che ci sono pervenuti dalle principali città sullo sciopero generale della scuola sono ottimi: essi parlano, in media, di due scuole su tre deserte e di un 65-70% di docenti ed Ata in sciopero; positivi sono anche i risultati conseguiti nel restante pubblico impiego; sicuramente importante è stata la partecipazione allo sciopero indetto dal sindacalismo di base e la riuscita manifestazione nazionale svoltasi a Roma sotto il ministero del Welfare da parte del coordinamento nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici delle cooperative sociali, di cui è parte attiva la Confederazione Cobas.

In venti tra le principali città italiane (con punte particolarmente elevate, intorno ai diecimila partecipanti, a Roma e Napoli, oltre le cinquemila presenze anche a Cagliari, Palermo, Torino e quattro mila a Bologna) complessivamente circa centomila docenti ed Ata, studenti e lavoratori/trici della sanità, dell’università e del pubblico impiego hanno manifestato insieme ai Cobas e ad altre forze per difendere e migliorare la scuola pubblica, la sanità e gli altri servizi sociali, per impedirne la loro privatizzazione/aziendalizzazione/esternalizzazione, per esigere contratti che restituiscano ai lavoratori e alle lavoratrici salario e diritti, contro la precarizzazione dilagante del lavoro, per impedire l’ulteriore taglio delle pensioni e il furto del TFR/TFS attraverso il meccanismo-truffa del silenzio-assenso.

In questa importantissima giornata di lotta la Confederazione Cobas ha scioperato ed è scesa in piazza per l’abrogazione delle leggi Moratti (dalla materna all’Università), contro l’ingresso della Legge 30 nelle Pubbliche Amministrazioni e per l’assunzione di tutti/e i precari sui posti disponibili (con ricostruzione integrale della carriera), per un aumento salariale mensile (i contratti sono scaduti da 15 mesi e l’inflazione reale è stata negli ultimi tre anni del 18%) di 250 euro netti ed uguali per tutti, per il ripristino degli scatti biennali di anzianità e di un meccanismo di recupero salariale automatico di quanto perso per l’inflazione, per l’incremento degli organici, per la restituzione del diritto di assemblea in orario di servizio a tutti/e.

La giornata di oggi conferma che la controriforma Moratti può essere cancellata e che l’intera politica economica liberista nei confronti dei servizi sociali da parte del governo può essere contrastata e battuta.

E domani i Cobas saranno nuovamente in piazza a Roma per dire no all’aggressione militare all’Iraq, per richiedere l’immediato e incondizionato ritiro delle truppe, per ribadire l’assoluto diritto di resistenza in Iraq, come in Palestina, di fronte alla feroce aggressione bellica, per imporre verità e giustizia sulla tragica conclusione del sequestro di Giuliana Sgrena, per la chiusura delle basi USA e NATO sul nostro territorio nazionale..

18 marzo 2005

CONFEDERAZIONE COBAS

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