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(24 Giugno 2010) Enzo Apicella
Mentre la Lega rilancia la secessione della Padania, gli operai di Pomigliano fanno fallire il plebiscito richiesto dalla Fiat.

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Tagli ai caregiver, una dichiarazione di guerra alla disabilità!

(4 Marzo 2024)

nuovo si cobas

Come sempre la Regione Lombardia è all’avanguardia nel promuovere provvedimenti contro poveri e disabili. E’ una missione di cui si fanno campioni, ma non è un andare controcorrente, non è un’eccezione. In realtà a Milano si dispensa più in fretta che altrove quello che gli chef nella cucina romana elaborano e progettano. Progettano la distruzione di quel che resta del SSN. Vista l’accelerazione dello smantellamento, diventa improprio dire che si è per la difesa del SSN. Semplicemente perché questo esiste sempre meno, ce lo stanno sottraendo ogni giorno che passa. Si possono citare un’infinità di dati per dimostrare che è la sanità pubblica ad essere sussidiaria di privati e convenzionati e non viceversa.
Infatti solo il 23% delle visite ambulatoriali e solo il 30% degli accertamenti diagnostici sono erogati dal Servizio Sanitario Nazionale. Non ci sono più presunti rami secchi da tagliare? e allora il coltello affondi nella carne viva delle politiche assistenziali!
La giunta lombarda il 28 dicembre ha varato una delibera (n°1669) che stabilisce tagli ai contributi a favore dei caregiver su cui pesa la gestione di familiari affetti da disabilità grave. Questa delibera è in attuazione di quanto prevede il Piano Nazionale per la non Autosufficienza.
I tagli, che dovrebbero partire dal 1° giugno, andranno a colpire 7000 famiglie con persone affette da gravissima disabilità, la decurtazione è di 250 € mensili. Altri tagli per 10.000 famiglie con gravi disabili attualmente fruitori di contributi comunali. Messa cosi la mistura sarebbe indigeribile ed allora si passa ad edulcorare la pozione velenosa. La promessa è di compensare il taglio dei contributi con servizi direttamente forniti dai comuni.

Non sarà certamente il personale dei servizi sociali comunali, già inadeguato a gestire un servizio così complesso, ad attuare questa (contro) rivoluzione. Infatti, mancando educatori, operatori socio-sanitari ecc. ecc. da schierare sul fronte dell’assistenza domiciliare e scolastica, la stessa Direzione Generale Welfare Lombardia ha chiesto il rinvio.
L’attuale costo del caregiver vale 1.750.000 €: è su questo tesoretto che l’esercito degli appaltanti più o meno coop, più o meno onlus, nonché religiosi e pure caritatevoli vorrà allungare le mani.
Ma mentre c’è una evidente valutazione di impraticabilità del percorso da parte “dei tecnici”, è evidente che la volontà politica di accanirsi contro persone toccate dalla malasorte va avanti.

Nel sistema capitalistico la logica cinica si impone su tutto e tutto disumanizza. È una volontà condizionata e condizionante. La difesa degli interessi che vanno dal terminalista portuale al capitalista industriale, commerciale, finanziario, fino all’ultimo bottegaio. Ed infatti sui mercati si gira armati ed ecco che a capo della forza navale che opera nel Mar Rosso a difesa del transito delle navi commerciali vi è un generale italiano, l’ammiraglio Francesco Saladino. Invece, l’ammiraglio Giovanni Cavo Dragone sarà capo del Comitato militare della grande esercitazione Nato che durerà fino a maggio. Saranno 90mila le truppe coinvolte. Parteciperanno più di 50 navi, dalle portaerei ai cacciatorpedinieri, sottomarini, oltre 80 jet da combattimento, elicotteri, droni e almeno 1.100 mezzi corazzati.

C’è un nesso tra il taglio dei contributi a chi è attaccato alle macchine in coma, in stato vegetativo, con tracheotomia a chi necessita purtroppo di sussidi per sopravvivere: il nesso è il capitalismo che per sopravvivere deve finanziare il servizio alla guerra, e costruire macchine di morte. Il “paese” chiama tutti noi a sostenere questa macchina infernale, ci dicono, addirittura per difendere la pace e la democrazia. Spezzare questo nesso è una lotta, un esercizio quotidiano perché la lotta per i nostri interessi, anche i più elementari, è una lotta contro gli interessi nazionali ed internazionali della borghesia. È solo la lotta di classe che ci educa ad essere una classe internazionale e ci sottrae ai richiami nazionalistici.

si cobas

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