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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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Seduta notturna per un lavoro di bassa macelleria.

Decisi a notte fonda i tagli alla sanità veneta

(25 Ottobre 2002)

La scelta di avviare e concludere il dibattito della V commissione in seduta notturna aveva motivazioni ben più importanti della esigenza di portare rapidamente a termine un confronto che durava da più di 8 mesi, secondo le migliori tradizioni della letteratura gotica, gli omicidi si compiono nottetempo, nell'ovattato silenzio dei mass-media e nella totale esclusione di sgradite testimonianze.

La consegna degli emendamenti di Giunta-maggioranza è così avvenuto alle ore 21, con un congruo margine che garantisse il silenzio stampa, e con l'assoluta determinazione di concludere dibattito e votazioni nell'arco della nottata.

La proposta definitiva, frutto di mesi di consultazioni , del pronunciamento contrario di sindaci, di associazioni, di comitati, si è verificata anche peggiore della precedente.

Si maschera l'operazione con due grandi motivazioni, una razionalizzazione dell'uso delle risorse che punti al risparmio senza incidere sulla qualità e il trasferimento di parte delle risorse sul territorio , valorizzando i distretti e potenziando la fase di prevenzione.

Niente di tutto ciò, mentre si taglia pesantemente affossando realtà ospedaliere storiche, si pongono le condizioni per il prossimo smantella mento , spostando attività risorse e progettualità dal pubblico al privato.

Si cancellano gli ospedali di montagna e delle realtà lagunari, rimuovendo gli impegni di tutelare le realtà più disagiate socialmente e territorialmente, così spariscono i presidi ospedalieri della fascia montana,( Caprino, Mezzaselva, Agordo, ...) e l'ospedale "Al Mare" di Venezia.

Si declassano " ospedali per acuti " a "centri polifunzionali" . o "a rete integrativa" , dequalificandoli nella funzione ospedaliera e preparandone la prossima chiusura.

Si riducono complessivamente il numero delle strutture ospedaliere e dei posti letto, incidendo esclusivamente su presidi e posti letto pubblici senza toccare le realtà private.

Quale sia il criterio con il quale si è proceduto , funzionalità , esigenze territoriali non è dato di sapere tanto più se per Jesolo è previsto un ospedale a rete solo se a gestione privata, in caso di mancato accordo con privati la destinazione della struttura ospedaliera sarà ridefinita a livello inferiore.

Non sono stati comunicati dati sui presunti risparmi di questa operazione, né ci risulta in nessun modo un trsferimento di risorse, di competenze al territorio,(il potenziamento dei distretti viene rimandato sine die), di certo costerà ai cittadini del Veneto un peggioramento del sevizio pubblico, in termini di qualità e di accesso, e di probabili costi sostitutivi, ricorso al privato, assicurazioni sanitarie.

Il taglio delle funzioni ospedaliere pubbliche si affianca alla reintroduzione dei tiket, e si accompagna alla presentazione della nuova manovra di imposizione fiscale regionale.

E' assolutamente nuovo che si chieda ai cittadini Veneti di pagare la riduzione dei propri servizi. Al presidente Galan e alla sua maggioranza vivi complimenti.

Venezia 23 ott. 02

per il gruppo PRC
Mauro Tosi , Piero Pettenò.

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