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Berlusconi bombarda

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(26 Aprile 2011) Enzo Apicella
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Rovereto (TN): Sosteniamo gli operai della Dana

contro i ricatti padronali

(3 Novembre 2002)

Gli operai della Dana (Rovereto-TN) lo scorso hanno avevano bocciato un accordo aziendale padroni-sindacati che prevedeva l'introduzione di 56 ore lavorative in più all'anno da scaglionare in sabati lavorativi.

Il rifiuto degli operai a questa ulteriore misura di flessibilizzazione è stata oggetto di una rivoltante ritorsione da parte della Dana che ha dichiarato di essere pronta a spostare a Como un terzo della produzione che attualmente viene svolta a Rovereto con conseguente ricaduta sull'occupazione.

Il Signor Dellai, presidente della Provincia di Trento, schierandosi a fianco della Dana ha rimproverato pubblicamente, anche sulla stampa quotidiana, gli operai accusandoli di essere la causa dei propositi di delocalizzazione produttiva della stessa azienda.

I lavoratori della Dana sanno bene con chi devono confrontarsi ogni giorno, con la pesantezza del lavoro, la flessibilità e l'incertezza per il proprio futuro.

Oggi, oltre che con il padrone, devono confrontarsi direttamente con altri due nemici forse ancora più potenti il Presidente Dellai e l'Assessore Benedetti.

Lor signori che passano il tempo nelle stanze dei bottoni a decidere i destini della gente conoscono il potere, la ricchezza e non sanno cosa significhi lavorare in fabbrica, non hanno mai sperimentato personalmente il massacro della flessibilità, e non corrono certo il rischio di essere gettati sulla strada, "rottamati".

Dellai non sa certo cosa significhi passare una vita al servizio del profitto, ridurre il tempo per i propri affettiì ed interessi in quanto i riposi e le ferie le decide il padrone quando e come vuole in funzione del suo lucro. I lavoratori della Dana hanno dato in Trentino una grande prova di tutela della propria dignità umana: hanno detto no a quella flessibilità che significava portare via loro ancor più parte della loro esistenza e vita di quello che sta già accadendo.

Hanno rinunciato a lavorare al sabato per affermare il principio che si deve lavorare per vivere e non vivere per lavorare. I due politici nostrani che possono decidere del loro tempo quando e come vogliono, che giocano con i poteri della ricchezza hanno redarguito i lavoratori, ma si sa la minaccia della Dana Italia di trasferire altrove la produzione è solo un ricatto, in altre regioni non trova i finanziamenti a fondo perduto che ha in Trentino.

Il padrone ha avuto paura che il no alle flessibilità potesse diffondersi per questo ha chiesto aiuto a Dellai.. Ora i lavoratori hanno ancor più la coscienza che gli interessi economici forti e la classe politica dominante in Trentino sono una unica cosa con un unico scopo: sfruttare, spremere il lavoratore, schiavizzandolo al profitto.

Per quanto ci riguarda siamo convinti che non solo gli operai della Dana, ma tutti gli operai coscienti del Trentino sapranno ricordarsene nelle prossime elezioni provinciali, non votando ovviamente a destra, ma guardandosi bene anche dal votare le forze di "centro-sinistra" che nulla hanno a che spartire con i lavoratori e con la necessaria lotta per eliminare un sistema economico e politico fondato sullo sfruttamento, sull'oppressione dei popoli, sulla guerra imperialista, sul massacro dell'uomo e dell'ambiente.

SLAI-COBAS Trento
Collettivo Comunista A.Gramsci Trento

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