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(15 Ottobre 2010) Enzo Apicella
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Solidarietà ai lavoratori della Marzotto

volantino per lo sciopero di venerdì 13 dicembre

(12 Dicembre 2002)

DALLA FIAT ALLA MARZOTTO

Da lunedì 9 dicembre 5600 lavoratori della Fiat sono in cassa integrazione a 0 ore cioè a 700 euro di stipendio mensile.

L'11 novembre la Marzotto ha avviato le procedure di mobilità per tutti i dipendenti di Manerbio (Brescia): 271 lavoratori, di cui 245 operai e 26 tra impiegati e quadri.
Le prime lettere di licenziamento dovrebbero partire già dal prossimo gennaio, mentre lo stabilimento potrebbe essere definitivamente chiuso entro Pasqua.
E a Valdagno, già in ottobre erano stati messi in mobilità 100 dipendenti.
Ma è tutto il settore tessile ad essere in crisi: la Deimos, la Nuova Finitex, il lanificio Conte, la De Longhi, la Ferrarin, l'Euromanteau, la Sartori.
La crisi si scarica anche sui laboratori contoterzisti: è ad esempio il caso della Best Service di Villafranca Padovana, che lavorava per la Marzotto, e che ha chiuso a maggio mettendo per strada 50 operaie.

La Marzotto, come la Fiat, è una azienda che negli anni passati ha fatto frequente ricorso ai finanziamenti pubblici, utilizzandoli per decentrare e delocalizzare: il gruppo Marzotto ha oltre un quinto dei suoi dipendenti nei paesi dell'Est.

Dopo gli anni 90 caratterizzati da una fase economica contraddistinta da una parte dai grandi profitti e dalle speculazioni finanziarie e dall'altra dal contenimento salariale e dagli accordi di concertazione all'insegna della competitività della "azienda italia", oggi tutti i nodi vengono al pettine.

La Fiat, come la Marzotto e come centinaia di altre realtà produttive (artigianato compreso) oggi denunciano una situazione di crisi.

Una crisi che è crisi di sovrapproduzione, crisi del sistema capitalistico.

La globalizzazione capitalistica tanto osannata e che sembrava dovesse portare ricchezza a tutti, ai padroni come agli operai, in italia come nel mondo, si sta trasformando in un incubo mondiale fatto di guerra, di disoccupazione e di miseria.

In tutto il mondo si sta sviluppando un forte movimento critico nei confronti di questa globalizzazione, di questo modo di produzione di merci.
I lavoratori come soggetto principale di questa società sono chiamati a resistere e a costruire con la lotta una prospettiva diversa di società.

COSTRUIAMO CASSE DI RESISTENZA PER SOSTENERE MATERIALMENTE LA LOTTA DI TUTTE LE LAVORATRICI E DI TUTTI I LAVORATORI

NAZIONALIZZARE SENZA INDENNIZZO LA FIAT E LE ALTRE INDUSTRIE IN CRISI

PROGETTO COMUNISTA
sinistra rivoluzionaria del prc

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