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Resoconto del Gruppo di Continuità della Rete28Aprile

(22 Dicembre 2007)

Nella relazione si è sottolineato che il processo di involuzione in atto nella Cgil è sempre più veloce. Sia sul piano delle pratiche democratiche, sia su quello dei contenuti.
Su questo piano è evidente che si prepara, attraverso il negoziato sulla riforma della contrattazione, un attacco al contratto nazionale e al salario garantito nel nome della flessibilità e della produttività. Su questo piano le posizioni della Cisl sono assolutamente egemoni e la Cgil le subisce completamente. Così pure si è avviata una vertenza sul fisco con una piattaforma che prima è stata inviata al governo e poi fatta votare in poco tempo nel Comitato Direttivo.
Complessivamente quanto avvenuto sul protocollo welfare non è un eccezione, ma regola dei comportamenti di una struttura che oramai privilegia in ogni caso la logica del comando burocratico e del fatto compiuto. Tutto il resto è un voto di fiducia permanente richiesto ai gruppi dirigenti ai vari livelli. Questo produce una crescente intolleranza verso tutte le forme di partecipazione indipendente e di dissenso.
Contemporaneamente nel mondo del lavoro cresce la rabbia verso l’arretramento complessivo dei salari e delle condizioni materiali. Quanto avvenuto a Torino, con i fischi al segretario della Fiom rappresenta un vero e proprio spartiacque, la dimostrazione che con una parte non piccola della classe operaia, senza pratiche differenti, si rischia una rottura senza precedenti.
In questo contesto la dialettica interna alla Cgil si restringe. Lavoro Società, tranne casi individuali, è sostanzialmente rientrata nell’alveo della maggioranza congressuale. E il gruppo dirigente della Fiom subisce oggi le pressioni per un “ritorno a casa”. Pressioni che stanno ottenendo dei risultati, in quanto nelle pratiche reali, nei rapporti con i movimenti, nelle battaglie interne, dopo la consultazione il gruppo dirigente della Fiom è complessivamente in una fase di riflusso. Il rischio è che questo riflusso si manifesti nella vertenza contrattuale con l’accettazione da parte della Fiom di quello scambio tra salario e flessibilità, respinto solo due anni fa.
Per tutte queste ragioni il ruolo e i compiti della Rete28Aprile sono ancora più importanti e, allo stesso tempo, difficili. Riceviamo domande diffuse da parte dei lavoratori di organizzazione e anche tutela. Domande alle quali non sempre siamo in grado di rispondere per la debolezza della nostra struttura organizzata. Per questo si apre una fase diversa. La Rete non può proseguire la sua attività come una semplice area, perché come tale sarebbe semplicemente ai margini. Ai margini di una vita interna della Cgil fortemente segnata da autoritarismo e omologazione. Per questo occorre procedere, all’organizzazione di una vera e propria opposizione nella Cgil, che abbia al centro i luoghi di lavoro.
Si passa quindi a una fase diversa nell’esperienza della Rete. Fase nella quale occorre anche definire a tutti i livelli strutture e responsabilità. Questo perché il progressivo slittamento della Cgil verso le posizioni e le pratiche organizzative della Cisl richiede che ci sia visibilmente ovunque possibile un’altra voce che contrasti pubblicamente, in maniera organizzata, questa deriva.
Il compito della Rete è quello di rivolgersi direttamente alle lavoratrici e lavoratori e alle loro condizioni. Parliamo di salario, di orario, di flessibilità, di produttività. Occorre diffondere un punto di vista conflittuale e di classe che sia il riferimento di quella parte del mondo del lavoro che vuole lottare. Questo è il nostro referente. Fino al congresso, ove confermiamo la decisione di presentare una mozione alternativa, il nostro primo compito è rivolgersi ai luoghi di lavoro.
Definiamo pertanto un percorso organizzativo della Rete che dovrà portare a verificare la sua consistenza in tutti i territori e in tutte le categorie, ci prendiamo quindi qualche tempo in più rispetto a quello ipotizzato per realizzare l’Assemblea nazionale, che svolgeremo a Milano ai primi di marzo. Nei due mesi che la precedono bisognerà che la Rete nei territori e nelle categorie si organizzi materialmente in maniera da giungere a quell’appuntamento avendo già una struttura operativa definita.
In sintesi:

Formalizzazione

I primi due mesi del 2008 devono essere mesi spesi per formalizzare la R28A ovunque sia possibile.

A) nelle categorie nazionali dove siamo presenti ma anche in quelle dove la nostra presenza è solo regionale. In questo caso costituiremo comunque la struttura della Rete anche in assenza di presenze nei Direttivi nazionali;

B) nei direttivi regionali confederali e nelle camere del lavoro;

C) per quanto riguarda la Fiom, ferma restando la decisione di organizzarsi comunque nei luoghi di lavoro e nei territori ove non è garantita l’agibilità, la formalizzazione nazionale dell’area è legata alla conclusione della vertenza sul contratto nazionale.

D) promuovere nei luoghi di lavoro la costituzione del Collettivo della Rete 28 Aprile, anche come strumento di iniziativa non formalizzato.

Organizzazione

Questo dovrà essere il tempo di strutturare maggiormente anche i gruppi di continuità ovunque e consolidare il gruppo nazionale di continuità confederale prevedendo anche riunioni nazionali delle categorie sempre a livello nazionale.
Si definirà un gruppo operativo ristretto nazionale con compiti organizzativi. Si definirà una redazione per il sito e per un’eventuale foglio on-line, da distribuire periodicamente nei luoghi di lavoro.
Faremo stampare blocchetti per sottoscrizione con un testo di adesione alla Rete da diffondere prima dell’assemblea Nazionale, lanciando una campagna di adesione dei lavoratori alla Rete.

Assemblea Nazionale

Nel mese di marzo organizzeremo un’assemblea Nazionale a Milano. Per coinvolgere maggiormente nel percorso della Rete le realtà del Mezzogiorno, prevediamo un’assemblea a Napoli per i delegati del Sud. Questa assemblea potrà svolgersi o prima o dopo quella di Milano. Per preparare l’assemblea nazionale è utile che si svolgano riunioni politiche e organizzative nei territori e nelle categorie.

Iniziative esterne

La Rete ha aperto una discussione sulla proposta di referendum per l’abrogazione della legge 30 e per la democrazia sindacale, proposto da una parte del sindacalismo di base. Su questa materia le discussione è ancora aperta e prima di assumere una decisione finale la Rete verificherà lo stato e la dimensione delle adesioni alla proposta. Nel caso di avvio del referendum, la decisione politica sarà presa nell’assemblea di marzo, sulla base delle posizioni maturate nelle categorie e nei territori.

La Rete aderisce al patto contro la guerra che lega organizzazioni e movimenti diversi. Per questo la Rete parteciperà alle varie scadenze previste, a partire dalla giornata di mobilitazione del 26 gennaio, che vedrà diverse iniziative in tutta Italia contro la guerra e la partecipazione italiana alle missioni di guerra.

Roma, 21 dicembre 2007

Rete 28 Aprile nella Cgil per l’indipendenza e la democrazia sindacale

Fonte

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