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(23 Maggio 2008)
“La relazione della presidente della Confindustria è profondamente negativa, priva di reale sensibilità sulla condizione sociale del paese, si potrebbe dire di destra padronale classica. Ci sono solo l’impresa, il mercato, le privatizzazioni. I problemi enormi di un paese che non cresce prima di tutto sul piano sociale e civile sono affrontati da un punto di vista liberista e dell’ideologia del mercato che è in crisi in tutto il mondo e che, peraltro, in Italia ha ampiamente dimostrato di non avere neppure i soggetti imprenditoriali in grado di interpretarlo.”
“La mano tesa ai sindacati è poi puro atto di circostanza, la sostanza è una posizione socialmente inaccettabile che qualsiasi sindacalista serio non può che respingere. Si ritorna a chiedere l’aumento dell’età pensionabile, si allude alla libertà di licenziamento, si aggredisce il contratto nazionale. Non si capisce su quali basi, se non su quelle della distruzione dei diritti, si potrebbe svolgere il negoziato sulla riforma contrattuale, che infatti viene presentato e imposto come un ultimatum.”
“Altro che superamento della lotta di classe, la relazione di Emma Marcegaglia è un rilancio del monopolio industriale della lotta di classe e come tale prepara duri e difficili conflitti.”
Roma, 22 maggio 2008
Giorgio Cremaschi
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