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Il Primo maggio

Brevi cenni di storia e significato di una ricorrenza

(29 Aprile 2003)

Il I° maggio nasce il 20 luglio 1889, a Parigi. A lanciare l’idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese:

"Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore..."

La scelta della data cade sul primo maggio. Una scelta simbolica: tre anni prima, infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue. Man mano che si avvicina il 1 maggio 1890 le organizzazioni dei lavoratori intensificano l’opera di sensibilizzazione sul significato di quell’appuntamento.

"Lavoratori –si legge in un volantino diffuso a Napoli il 20 aprile 1890- ricordatevi il 1 maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte e conquistare di fronte agli oziosi il posto che è dovuto a chi lavora. Viva la rivoluzione sociale! Viva l’Internazionale!"

Monta intanto un clima di tensione, alimentato da voci allarmistiche: la stampa conservatrice interpreta le paure della borghesia, consiglia a tutti di starsene tappati in casa. Da parte loro i governi, più o meno liberali o autoritari, allertano gli apparati repressivi. La riuscita del 1 maggio 1890 costituisce una felice sorpresa, un salto di qualità del movimento dei lavoratori, che dà vita ad una mobilitazione di carattere internazionale. In numerosi centri, grandi e piccoli, si svolgono manifestazioni di lavoratori.

"Il proletariato d’Europa e d’America –afferma Friedrich Engels – passa in rivista le sue forze mobilitate per la prima volta come un solo esercito. E lo spettacolo di questa giornata aprirà gli occhi ai capitalisti".

Visto il successo di quella che avrebbe dovuto essere una rappresentazione unica, viene deciso di replicarla per l’anno successivo. Il 1 maggio 1891 conferma la straordinaria presa di quell’appuntamento e induce la Seconda Internazionale a rendere permanente quella che, da lì in avanti, dovrà essere la "festa dei lavoratori di tutti i paesi". Inizia così la tradizione del I° maggio, un appuntamento al quale il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici si prepara con sempre maggior consapevolezza. Nei primi anni del Novecento il 1 maggio si caratterizza nel nostro paese anche per la rivendicazione del suffragio universale e poi per la protesta contro l’impresa libica e contro la partecipazione dell’Italia alla guerra mondiale.

Il fascismo proibì questa festa per il suo carattere sovversivo. Tuttavia gli operai più coraggiosi, con loro grave rischio, fingevano di ammalarsi per festeggiare privatamente la ricorrenza. Ma all’indomani della Liberazione, il 1 maggio 1945, partigiani e lavoratori, anziani militanti e giovani, si ritrovano insieme nelle piazze d’Italia in un clima di entusiasmo.

Vicenza, 1 maggio 2003

Associazione m-r "PROGETTO COMUNISTA" - Sinistra del P.R.C.

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