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Venezia: E' necessario uno sciopero prolungato sino alla sconfitta di berlusconi

(3 Luglio 2002)

Il Governo Berlusconi e il padronato, con la inqualificabile complicità dei gruppi Dirigenti CISL e UIL, ma anche di vasti settori liberaldemocratici dell'Ulivo, dichiarano un'autentica guerra alle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori e dei giovani. Siamo in presenza di un attacco generalizzato che a partire dall'articolo 18, comprende la distruzione programmata della previdenza, della sanità e della scuola pubblica, una nuova flessibilità selvaggia, la nuova legislazione anti-immigrati.

Elargisce una valanga di nuovi regali fiscali a profitti, patrimoni e rendite finanziarie mentre alla burocrazia sindacale corporativa assicura, oltre a riconoscimenti e legittimazione, lauti guadagni attraverso gli Enti bilaterali.

Di fronte a tutto questo non bastano scioperi simbolici, per quanto grandi, né solo manifestazioni dimostrative, per quanto imponenti.

E' NECESSARIA UNA PROVA DI FORZA STRAORDINARIA CHE PIEGHI GOVERNO E CONFINDUSTRIA.

La Direzione CGIL, ha scelto di non negoziare l'articolo 18: è una scelta giusta e rilevante. Questa scelta non cancella né attenua le colpe passate e presenti del vertice confederale: il mancato bilancio delle politiche di concertazione, il ritardo dell'apertura dello scontro con il governo in autunno, il pesante vuoto di iniziativa dopo la manifestazione del 23 Marzo e lo sciopero del 16 Aprile. E tuttavia segna un'obiettiva assunzione di responsabilità agli occhi di milioni di lavoratrici e lavoratori a cui va data una nuova prospettiva che rompa definitivamente con la concertazione. Contro Berlusconi, non basta partecipare, occorre vincere: è necessario che la CGIL e tutto il sindacalismo di classe prepari uno sciopero generale, prolungato sino al ritiro delle deleghe e dei disegni governativi. Non si può vincere con scioperi simbolici ogni tre mesi. Si può vincere se si imbocca una strada nuova e straordinaria a fronte di un attacco straordinario: quella di UNA LOTTA AD OLTRANZA CHE BLOCCHI L'ITALIA SINO AL RITIRO DI TUTTE LE DELEGHE E DISEGNI GOVERNATIVI.

E' quello che hanno fatto i lavoratori francesi nel '95 piegando il governo Juppè. E' quello che hanno fatto, in forma diversa, le masse argentine cacciando il Governo di centrosinistra De la Rua.

Si può ma occorre battersi perché questa svolta si compia. Definendo una nuova piattaforma programmatica di rivendicazioni transitorie, a partire dall'estensione a tutti dell'articolo 18, sulla cui base avanzare una vertenza generale contro Governo e padronato e aprire una nuova prospettiva per il movimento operaio. Non la prospettiva di un nuovo centrosinistra, in compagnia di Fassino, Rutelli e Margherita. Ma di un'alternativa dei lavoratori basata sulla loro unità e sulla loro forza.

Venezia 01.07.2002

PROGETTO COMUNISTA
Area marxista rivoluzionaria del PRC

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