">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Movimento    (Visualizza la Mappa del sito )

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB

Archivio notizie:: Altre notizie

Sentenza Andreotti: aveva ragione Pier Paolo Pasolini

Editoriale di Radio Città Aperta del 18 novembre

(19 Novembre 2002)

Sconcertati, stupiti, preoccupati. Sono questi la maggioranza dei commenti alla sentenza che a Perugia ha condannato Giulio Andreotti a 24 anni di carcere per l’omicidio Pecorelli.

Non è secondario sottolineare come questi commenti provengano dagli eredi o dagli attuali rappresentanti dell’establishment. Eppure non è difficile intravedere dietro i commenti il riemergere di una guerra pesantissima all’interno dei vari apparati dello Stato. Procure che si contraddicono tra loro e si fanno le scarpe l’una con l’altra, settori della polizia e dei carabinieri in conflitto e competizione, servizi segreti mai risistemati veramente – neanche dal governo di centro-sinistra – e ceto politico di governo sempre più conflittuale tra le sue varie anime.

Sono ancora freschi i commenti al vetriolo di AN e Lega contro gli ex democristiani, mentre colpisce la corsa al garantismo degli ambienti Mediaset sulla vicenda dei militanti del movimento arrestati giovedì notte, un garantismo che batte però ossessivamente sulla stessa conclusione: i giudici fanno politica e cercano di riscrivere la storia e la mappa politica nel nostro paese.

Se questo è vero, una sentenza come quella contro Andreotti rappresenterebbe una riscrittura radicale della storia recente e di quella presente della Democrazia Cristiana. Noi non abbiamo mai avuto a disposizione le informazioni che hanno avuto per le mani i magistrati di Perugia o quelli siciliani (che in appello però assolsero Andreotti), noi in trenta anni abbiamo dovuto usare il metodo indicato da Pier Paolo Pasolini per affermare di sapere come sono andate le cose nel nostro paese anche senza averne le prove.

Dentro la bufera in cui il governo Berlusconi in Italia e quello di Bush in America stanno infilando di nuovo il mondo, non potremo contare su apparati dello stato neutrali o su mandanti internazionali rispettosi. Oggi costoro sono già in guerra tra loro e senza esclusione di colpi e non esitano a colpire anche i movimenti sociali che in questa resa dei conti rappresentano la variabile indipendente.

Radio Città Aperta
e-mail: segreteria@radiocittaperta.it

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Notizie sullo stesso argomento

Ultime notizie dell'autore «Radio Città Aperta - Roma»

8693