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Enrico Campofreda

(1225 notizie - pagina 23 di 62)

Notte di fuoco a Parigi, la jihad riattacca

Sangue a Parigi che torna nel mirino della jihad. Sparatorie, esplosioni con morti, feriti, ostaggi. Presi di mira il bar Le Carillon nel X° arrondissement, area compresa fra la Gare du Nord e quella de l’Est, a sparare con armi lunghe due individui. Non lontano da lì un altro killer con un’arma automatica faceva il tiro a segno su avventori del ristorante “Le Petit Cambodge”,...

(14 Novembre 2015)

Enrico Campofreda


in: «Il nuovo ordine mondiale è guerra»

Sinjar, la battaglia della riconquista

Yazidi all’attacco per riprendersi la propria città. Non da soli, li coadiuvano guerriglieri peshmerga e soprattutto i raid aerei dell’aviazione statunitense che bombardano le postazioni dell’Isis. Sinjar, che si trova sotto un’arida montagna dalla stessa denominazione, è da stamane sotto il controllo delle forze anti Isis. La località rappresenta un importante...

(13 Novembre 2015)

Enrico Campofreda


in: «Il nuovo ordine mondiale è guerra»

La tracciabilità Ue delle merci fa infuriare Israele

Pensano sia un marchio infamante, come la stella cucita sui vestiti, fuori e dentro i lager. La considerano l’ennesima forma di antisemitismo che si palesa nell’infangare sempre e comunque il nome d’Israele. E’ la reazione diffusa alla tracciabilità che i regolamenti dell’Unione Europea impongono ai prodotti provenienti dai Territori Occupati (comprese le alture...

(12 Novembre 2015)

Enrico Campofreda


in: «Siamo tutti palestinesi»

Kabul, protesta anti Isis dopo le decapitazioni

La decapitazione di sette hazara, fra cui tre donne e due bambini, da parte di miliziani vicini all’Isis ha scatenato dure proteste nella capitale afghana. Migliaia di persone, prevalentemente dell’etnìa colpita ma non solo (c’erano anche pashtun, urbeki e tajiki) sono scese in strada gridando la loro rabbia contro gli assassini e contro un governo inerme e incapace. Numerosissime...

(11 Novembre 2015)

Enrico Campofreda


in: «Afghanistan occupato»

Erdogan, l’incompiuta del presidenzialismo

Superati i festeggiamenti da ‘mondiale calcistico’ dei sostenitori orgogliosi della rivincita politica; archiviata l’ufficialità del risultato nel proscenio da ‘mille e una notte’ del Lavish Palace; assestato l’ennesimo schiaffo repressivo a quella devianza che è il giornalismo d’informazione considerato d’opposizione, il presidente turco...

(5 Novembre 2015)

Enrico Campofreda


in: «I cento volti della Turchia»

Disastro Sinai, ipotesi attentato

Bomba, probabilmente. Non ci sono le certezze assolute, ma s’indaga e gli esperti statunitensi e britannici propendono per l’ipotesi perché dalla disamina delle ‘scatole nere’ dell’Airbus precipitato nel Sinai, causando il decesso di 224 passeggeri ed equipaggio, non risultano anomalie ai motori. Stesse considerazioni vengono dagli esperti russi rimasti per giorni...

(5 Novembre 2015)

Enrico Campofreda


in: «Il nuovo ordine mondiale è guerra»

Turchia, modello erdoganiano: quale futuro

Della rivincita del ‘sultano’ e del rilancio del suo piano per la nuova Turchia sono piene le pagine della stampa internazionale. Al di là della coda di polemiche su possibili brogli che avrebbero gonfiato la rinascita del partito di maggioranza - e soprattutto su pressioni e impedimenti avvenuti in taluni paesini del sud est, i cui abitanti notoriamente vicini al partito filo kurdo...

(3 Novembre 2015)

Enrico Campofreda


in: «I cento volti della Turchia»

Voto turco: il modello Akp e il nuovo che avanza

Fra la scheda immacolata che il governo uscente, desideroso di tornare al comando solitario di ottanta milioni di turchi, e il tesserino insanguinato di uno dei giornalisti di Bugün c’è di mezzo una gran massa di persone, pensieri, desideri, comuni e distanti. Sia il premier Davutoglu sia l’attuale politico più in vista sulla scena del paese, Demirtas, presentandosi...

(1 Novembre 2015)

Enrico Campofreda


in: «I cento volti della Turchia»

L’odore del sangue sulle elezioni turche

L’odore del sangue e l’ossessione dei numeri offuscano le elezioni di domenica. Il sangue, frutto di stragi o di repressione, si vede in continuazione tanto il clima socio-politico turco è infiammato e rischia la degenerazione in un conflitto diffuso. I numeri sono uno spettro, sia quando si macchiano di rosso con le 32 vittime degli ordigni di Suruç e le 102 di Ankara, oppure...

(30 Ottobre 2015)

Enrico Campofreda


in: «I cento volti della Turchia»

Erdogan, la guerra ai media

Mattinata d’occupazione a Istanbul al quartier generale della Koza Ipek Holding’s media (quotidiani Bugün e Millet, più Bugün Tv e Kanaltürk). La polizia è giunta in forze alle quattro del mattino, s’è introdotta nell’edificio che ospita le redazioni, ha oscurato i canali televisivi (“cari telespettatori non sorprendetevi se fra poco...

(29 Ottobre 2015)

Enrico Campofreda


in: «I cento volti della Turchia»

Suicidio Sutton, il giornalismo che infastidisce il potere

La vicenda della giornalista inglese Jacky Sutton, ex volto della Bbc e direttrice dell’Institute for war and peace reporting, trovata morta (suicida sostiene la polizia turca) in un bagno dell’aeroporto internazionale Atatürk di Istanbul, è tutta interna al conflitto di destabilizzazione mediorientale che si combatte anche sul fronte della controinformazione e disinformazione....

(21 Ottobre 2015)

Enrico Campofreda


in: «I cento volti della Turchia»

Elezioni egiziane, primo turno ai Sisini

L’hanno chiamata Per amore dell’Egitto. La guida Sameh al-Yazal, ex capo dei Servizi segreti. Appoggia il piano del presidente al-Sisi che, come il panorama degli autocrati tornati in auge nel Medio Oriente post primavere, vuole una nazione prostrata e obbediente ai suoi voleri. Ovviamente questa lista vince il primo turno elettorale egiziano sopravanzando di molto gli islamisti del Nour...

(21 Ottobre 2015)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

Ubaid (Solidarity Party) “L’unione del popolo afghano può garantire un futuro contro il governo del terrore”

Obama ha ordinato ai reparti americani di restare in Afghanistan per tutto il 2016. Cosa ne pensa il vostro partito? Siamo coscienti che gli americani resteranno sulla nostra terra, hanno interessi geostrategici ed economici. Basti pensare che le nuove basi sorgono in aree che loro hanno affittato da privati o dallo Stato per novant’anni. Se dovesse andar male le prossime tre-quattro generazioni...

(20 Ottobre 2015)

Enrico Campofreda


in: «Afghanistan occupato»

L’Egitto vota, mubarakiani in prima fila

Gli egiziani ritrovano le urne elettorali. Il generale-presidente Sisi gliele aveva promesse e poi interdette in due occasioni per ragioni di sicurezza interna. Le riconcede con i tradizionali due turni: 18-19 ottobre e 22-23 novembre, e dal voto s’aspetta l’ennesimo consolidamento al regime, personale e della lobby militare che l’ha condotto nella posizione che ricopre. E’...

(19 Ottobre 2015)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

Renzi, il diktat sull’Afghanistan

L’ordine amerikano – Renzi, il premier che non accetta “diktat da Bruxelles” lo riceve dalla Casa Bianca, anzi direttamente dal Pentagono per bocca del segretario alla Difesa statunitense Carter. Così appena Obama annuncia di lasciare uomini e armi in Afghanistan per tutto l’anno venturo, Palazzo Chigi rapidamente s’adegua. Settecentocinquanta militari italiani,...

(18 Ottobre 2015)

Enrico Campofreda


in: «Afghanistan occupato»

Il soldato Obama resta in Afghanistan

Obama non chiuderà il proprio mandato col promesso disimpegno militare afghano. Quando, a inizio 2017 lascerà lo Studio Ovale di Washington, 5.500 soldati, la metà delle attuali truppe statunitensi in Afghanistan, resteranno al loro posto. Potrebbero riaumentare se il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti dovesse essere un repubblicano, Trump o chi per lui. Ma la stessa...

(15 Ottobre 2015)

Enrico Campofreda


in: «Afghanistan occupato»

Osce: “Elezioni turche: situazione anormale e rischiosa”

Le deteriorate condizioni di sicurezza mettono a rischio il corretto svolgimento delle consultazioni elettorali. L’afferma senza mezzi termini il capo dell’Osce (Organization for Security and Cooperation in Europe) Ahrens, che non nasconde la preoccupazione per la china violenta che assume la quotidianità in Turchia. E’ un pensiero diffuso, manifestato anche da illustri intellettuali...

(13 Ottobre 2015)

Enrico Campofreda


in: «I cento volti della Turchia»

Izettin, il sale della vita

Un abbraccio nel sangue, una stretta tenera mentre attorno aleggia la morte. Anche quella della propria figlia Basak che era con loro, Izettin e Hatice, e che per la disperazione della madre e lo sconforto del padre ormai giaceva accanto cadavere. Tutto dopo lo scoppio assassino di Ankara dove i morti accertati sono novantasette, ma un’altra trentina di nomi mancano all’appello. Dopo alcune...

(12 Ottobre 2015)

Enrico Campofreda


in: «I cento volti della Turchia»

Turchia, la linea del terrore

Istituzioni e partiti turchi condannano la strage di Ankara, avevano stigmatizzato anche quella di Suruç, ma dalle indagini non era scaturito granché. Ipotesi d’infiltrazioni fra i manifestanti di miliziani dello Stato Islamico o dei Servizi, il casalingo Mit e non solo. Ma chi vuole destabilizzare la Turchia? Con l’eccidio della capitale, che triplica il numero delle vittime...

(11 Ottobre 2015)

Enrico Campofreda


in: «I cento volti della Turchia»

La guerra Nato alle Ong sgradite

Scrive Gilles Dorronsoro, docente di Scienze Politiche alla Sorbonne, direttamente sulle pagine dal quotidiano francese Libération, che il bombardamento dell’ospedale di Medecins sans Frontières di Kunduz “si mostra come un crimine di guerra legato alla pratica d’attacco dell’esercito americano rivolto alle stesse azioni umanitarie”. Le versioni palleggiate...

(7 Ottobre 2015)

Enrico Campofreda


in: «Afghanistan occupato»

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