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Enrico Campofreda

(1225 notizie - pagina 36 di 62)

Dal Cairo a Gaza, panorami d’illegalità normalizzata

Il blocco prima in entrata poi in uscita che ha tenuto ferma al Cairo, al valico egiziano di Rafah quindi a Gaza, una delegazione di attivisti italiani che portava solidarietà e aiuti finanziari per le strutture sanitarie agli abitanti della Striscia unisce gli antichi ostracismi verso quell’area all’aria che circola da mesi in Egitto. Le chiusure a piacimento del martoriato territorio...

(10 Gennaio 2014)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

Egitto, referendum a voto unico

Secondo un sondaggio della società di rilevamento Baseera (che s’attribuisce un margine massimo del 3% d’errore) oltre la metà degli elettori egiziani, che il 14-15 gennaio dovrebbero esprimersi tramite referendum popolare sulla nuova Carta Costituzionale, ignora quali siano gli emendamenti elaborati dall’Assemblea degli esperti. Solo il 5% ha letto l’intera Carta,...

(9 Gennaio 2014)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

Egitto, la morte del venerdì

Quattordici vittime è l’ennesimo tributo di morte pagato ieri dagli oppositori al colpo di stato nei cortei riproposti, come quasi ogni venerdì al Cairo, Alessandria, Ismailia, Minya. Più sessantadue feriti, secondo dati diffusi dal ministero della Salute egiziano. Per l’ormai fuorilegge Fratellanza Musulmana, cuore pulsante della protesta delle quattro dita (Rabaa,...

(4 Gennaio 2014)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

Nuovo anno, vecchie bombe a Beirut

Un’auto-bomba dopo l’altra e Beirut riprecipita nell’incubo d’una vita a misura d’esplosione, con la paura, l’apprensione, la rabbia che tornano a dividere gli abitanti. La capitale ne risulta segnata, chiudendosi in settori ancora più marcati di quelli d’appartenenza etnico-confessionale: cristiano-maronita sulle colline centrosettentrionali, sunnita...

(2 Gennaio 2014)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

Erdogan, il fantasma di Atatürk

Credersi padre della patria, come e più di Atatürk, seppure della Turchia del terzo millennio inizia a far davvero male a Recep Tayyip Erdogan. La crisi che oltre a coinvolgere tanti suoi ministri, in ritardo defenestrati, non può non trasferirsi sull’ambizioso premier che sognava (e tuttora sogna) di diventare Capo di Stato d’una Repubblica da orientare al presidenzialismo....

(28 Dicembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «I cento volti della Turchia»

Il Cairo, esplosioni stabilizzanti

Le bombe s’impossessano dell’esplosiva situazione politica egiziana e gli attentati si susseguono a ritmo quasi quotidiano in vari centri urbani. Giovedì mattina paura e sangue si sono riaffacciati al Cairo, nella zona di Nasr City già carica di tensioni da un anno a questa parte: da lì prese il via la protesta contro il deposto presidente Mursi. Un autobus di linea...

(27 Dicembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

Egitto, la via del terrore

Se Mansoura diventa Damasco con un’autobomba che squarcia un edificio di sei piani, fa quattordici vittime e centotrenta feriti, dietro ci può stare lo zampino qaedista ma non solo. Il repentino comunicato con cui il premier El-Beblawi s’è precipitato ad additare la Fratellanza Musulmana come organizzazione terroristica, e quasi ad attribuirle il devastante attentato con...

(24 Dicembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

Afghanistan 2014, un rapporto e il supporto ministeriale

Il network di Ong che fa capo ad Afgana ha presentato al nostro Ministero degli Affari Esteri un report sul martoriato Paese asiatico. Materia dell’inchiesta la dibattuta strategia del ritiro, i negoziati per la riconciliazione nazionale, le prossime elezioni presidenziali, una transizione densa d’incertezze e molteplici interessi Lodato a prescindere, dalla rappresentanza del nostro...

(18 Dicembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Afghanistan occupato»

Afghanistan, una nuova coscienza sulle scale del dolore

Ogni gradino un volto, ogni volto un afghano diventato vittima del suo desiderio di non soggiogarsi a nessuno: all’invasore sovietico, ai signori della guerra civile, ai turbanti talebani, ai caschi dell’Isaf. Vittime di decenni di bombe che continuano a lasciare lo strascico di morte e i parenti nel lutto. Con queste persone da anni lavora la Social Association of Afghan Justice Seekers...

(14 Dicembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Afghanistan occupato»

Forconi e quattro dita, la rabbia di due proteste così diverse

Fra i forconi rabbiosi d’Italia e le quattro dita ribelli egiziane c’è di mezzo un Mediterraneo che su sponde opposte, e non necessariamente contrapposte, mostra differenti versioni d’un diffuso malcontento. Sgombriamo il campo da similitudini. Al confronto ci spingono i sintomi del malessere globalizzato di un sistema che da noi ha il ricordo d’un benessere in troppi...

(13 Dicembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «La rivolta dei forconi»

Abu Zaabal, la prigione d’Egitto

Abu Zaabal non è come Ghraib, almeno per ora. E’ comunque un carcere, opprimente come ogni prigione e vigilato in maniera sempre più soffocante, perché lì sono stipati i nemici d’Egitto. Non solo per il generale e attuale ministro della Difesa Al-Sisi, il golpista che fa sognare i conservatori di casa, ma per gli stessi liberali e progressisti del Fronte di...

(12 Dicembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

Il Cairo, l’assedio costituzionale alle università

Quattro dita, non forconi nella piazza universitaria egiziana. Accade al Cairo e Giza dove si tenevano sit-in per ricordare l’assassinio di fine novembre degli studenti Mohamed Reda e Abdel-Ghany Mahmoud. Assieme a migliaia di colleghi i due giovani protestavano contro la possibilità sancita dalla nuova Carta Costituzionale di considerare ogni riunione all’aperto, finanche un...

(11 Dicembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

Malalai Joya: “Il silenzio è il peggior nemico della vera democratizzazione afghana”

La donna che non teme i signori della guerra, Malalai Joya, l’attivista coraggiosa costretta in Afghanistan alla clandestinità dopo gli attentati cui è fortunatamente scampata, sta portando la sua voce in varie città italiane. L’abbiamo intervistata su un treno che viaggiava verso il meridione. Malalai, lei in questo mese si è recata in alcune nazioni europee,...

(4 Dicembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Afghanistan occupato»

Tahrir, tornano gli indomabili

Tornano nella piazza che da luglio gli viene proibita, sfidano i gas asfissianti, sfuggono alle manovre aggiranti dei tanks. Sono gli oppositori all’esercito dell’ordine e del golpe, gli universitari islamici e laici che giorni fa hanno pianto un collega ingegnere freddato dalla polizia davanti l’università del Cairo. Rischiano arresti e rapidi processi come quello subìto...

(2 Dicembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

Afghanistan, torna di moda la lapidazione

La criminale consuetudine viene riproposta da un governo che riceve dall’alleato statunitense la patente democratica. Il presidente uscente Karzai e diversi dei candidati alle presidenziali del prossimo aprile fanno a gara per conquistare il benestare del tradizionalismo tribale e fondamentalista Sulla vita delle donne, sottoposta alle pietre d’una nuova lapidazione per adulterio, Hamid...

(28 Novembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Afghanistan occupato»

Afghanistan, cosa si cela dietro l’Accordo bilaterale sulla sicurezza

Nei giorni scorsi le reti comunicative di Revolutionary Association of the Women of Afghanistan hanno mostrato un’immagine della senatrice afghana Belquis Roshan che nell’assemblea della Loya Jirga innalzava un cartello di protesta e veniva per questo espulsa dalla sala. Il cartello faceva riferimento al patto appena firmato da Karzai e Obama denominato “Bilateral security agreement”...

(27 Novembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Afghanistan occupato»

Iran, sei mesi senza sanzioni

Fra sorrisi e abbracci l’accordo sul nucleare iraniano fa un primo passo. Cosa impensabile il mese scorso e finanche nell’ultimo incontro del 9 novembre, quando le posizioni sembravano distanti. Restavano tali anche nelle concitate ore della nuova seduta che s’è conclusa in nottata con un patteggiamento che varrà sei mesi, ma è già un approdo. Le tre potenze...

(24 Novembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Iran. Il prossimo obiettivo della guerra imperialista?"»

Beirut, chi lavora per il terrore

Dentro e fuori il Libano tutti concordano nel condannare l’ennesimo attacco terroristico e nel deprecare un piano rivolto a irakizzarlo o farlo tornare all’instabilità del quindicennio di guerra civile. Sia le forze del Movimento per il Futuro sia il Partito di Dio sottolineano l’intento di attentare alla nazione, pur conoscendone fragilità e instabilità politica...

(21 Novembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

Beirut si risveglia fra le bombe

Una nuova esplosione a Beirut sud, stavolta nei pressi dell’ambasciata iraniana, ha ucciso 18 persone. Il bilancio a metà mattina è parziale perché si scava fra le macerie di alcuni edifici ampiamente lesionati dalla deflagrazione. E’ il terzo attentato nell’area meridionale della capitale, abitata prevalentemente dalla comunità sciita, dopo quelli del...

(19 Novembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

Quella Fratellanza che tende la mano ai militari

Ali Beshr e Amr Darrag, due leader (minori) della Fratellanza Musulmana rimasti tuttora a piede libero cercano un dialogo col governo egiziano in carica per provare a risolvere l’impasse della crisi che attanaglia il Paese, e la Confraternita stessa. Sollecitano colloqui anche coi militari, in controtendenza alla linea esibita dall’ex presidente Mursi. Questi nell’esordio del processo...

(18 Novembre 2013)

Enrico Campofreda


in: «Paese arabo»

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